Api, vespe e calabroniinvadono il Verbano

LAVENO MOMBELLO Attenti  alle vespe e ai calabroni sul Verbano. In anticipo rispetto agli scorsi anni, durante le ultime settimane il gruppo di Protezione Civile di Cittiglio, fra i pochi dotati di squadra “anti-vespidi”, ha infatti registrato un’impennata di chiamate inerenti nidi di vespe e calabroni.

Se di norma i picchi massimi si verificano fra fine agosto e settembre, quest’anno già da luglio sono state decine gli allarmi: si parla infatti, da metà dello scorso mese a oggi, di una media di 2-3 interventi al giorno, come racconta il responsabile della Prociv, Antonio Cellina: «La situazione – spiega – si sta in effetti sviluppando in anticipo: sono tantissime le segnalazioni e le richieste di intervento, soprattutto per nidi di vespe e calabroni.

Le operazioni si concentrano in luoghi diversi: in particolare i nidi si trovano nei camini, fra piante o cespugli, nei cassonetti delle finestre ma anche in luoghi abbandonati, magari dentro ai muri». Alcuni giorni fa una disinfestazione è andata in scena anche in una cabina Enel, dove gli insetti si erano barricati introducendosi attraverso un buco. «Questo è il periodo della riproduzione – spiegano i membri della squadra – e i nidi, ognuno dei quali può contenere diverse migliaia di insetti, sono ancora pieni di larve». 

Gli interventi si sono svolti, oltre che a Cittiglio, anche a Vararo, Brenta, Casalzuigno, e sono diversi i casi a Cuvio e Laveno, dove operano altre squadre Prociv attrezzate. Se qualcuno pensa però che per eliminare un vespaio basti la bomboletta spray, sbaglia: una disinfestazione è infatti lunga e complessa. Per prima cosa bisogna avere la classica tuta “blindata”, non certo comoda viste le temperature estive, in secondo luogo è necessario un triplice passaggio, con prodotti spruzzati a step sul nido prima dell’eventuale rimozione, per evitare fughe di insetti (soprattutto la regina) ed eventuali ritorni. Gli interventi più complessi sono fra le piante per le difficoltà logistiche, e sui camini, in alcuni casi smontati, in altri sigillati con il cellophan, compresa la parte interna per evitare che calabroni e affini precipitino in casa. Naturalmente le operazioni devono essere eseguite di sera, quando tutti gli insetti sono rientrati.  

Ma come comportarsi se si avvista un nido? In molti casi si sente parlare di persone che li bruciano o rimuovono indipendentemente: inutile dire che si tratta di una cattiva abitudine. «Bisogna evitare di provvedere da soli – spiega Antonio Cellina – soprattutto di giorno, quando i vespidi sono attivi e vigili. Bisogna stare attenti alle allergie, e anche quando si torna magari dalle ferie, perché un nido può essere costruito in poco tempo e potrebbero esserci brutte sorprese. Un conto è infatti sapere che vespe o calabroni ci sono, e dove sono, per restarne alla larga, un conto è trovarcisi in mezzo all’improvviso». Quando si trova un nido dunque, è opportuno segnalarlo in Comune, alla locale Prociv o al numero di emergenza provinciale 0332-252249, che smista le chiamate alle squadre più vicine.

b.melazzini

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