Conti in ordine per presentarsi impeccabili all’appuntamento con il futuro: la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate è pronta.
Lo dimostrano i numeri. E la valutazione del presidente e del direttore generale , non soltanto sulla situazione dell’istituto di credito cooperativo del territorio, ma anche sul territorio stesso è positiva: «Assoluta serenità – spiega Scazzosi – i conti sono in ordine e il trend dell’ultimo periodo indica che, se lo tsunami della crisi non è ancora passato, è terminata l’emergenza anche per il nostro territorio». La decisione sul futuro sarà ratificata dall’assemblea dei soci il prossimo 21 maggio.
Ma la strada è chiaramente tracciata: il cda ha infatti scelto di aderire a Iccrea (Istituto Centrale delle Casse Rurali e Artigiane) che si è candidata a capogruppo del credito cooperativo in alternativa alla Cassa Centrale Banca (Ccb) gruppo trentino. Tornando al concetto di “serenità” (riferito all’operato di una banca che è in grado di garantirla ai propri correntisti vedendosi confermata la loro piena fiducia) per in quadrare la situazione, in un momento in cui alcuni istituti di credito sul piano nazionale di serenità non ne hanno garantita affatto, basta osservare le classifiche di “settore” che la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha scalato nell’ultimo triennio: secondo i dati pubblicati da “Banca e Finanza” che vedono la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate passare dal 108° al 9° posto nella classifica generale delle piccole banche, dal 73° al 5° nella classifica della produttività e dal 130° al 46° nella classifica generale di tutte le banche, esclusi i gruppi. I compiti a casa che riguardano quella strada tracciata per il futuro davanti al quale la Bcc intende presentarsi con i conti in ordine. La banca, questi conti, ha iniziato a sistemarli nel 2009 attraverso la «pulizia del bilancio». Accantonamento dopo accantonamento hanno messo a perdita per gli Npl, i crediti deteriorati, ben 101 milioni e 748mila euro.
«In effetti – spiega Scazzosi – potremmo parlare di patrimonio perso, ma quegli accantonamenti andavano fatti in quella misura e con trasparenza. Tutto questo ci consente di entrare nel nuovo gruppo in una posizione di forza e nelle condizioni migliori».
Gli impieghi della Bcc in provincia di Varese ammontano a 670 milioni di euro, ovvero il 4% degli impieghi totali dell’intero sistema che ne eroga complessivamente 17 miliardi. Questo significa che se in otto anni il Credito cooperativo a causa degli Npl ha sacrificato 101 milioni di euro, l’intero sistema ne ha bruciati 2 miliardi e 400 milioni. «La vera sfida per le banche – conclude Barni – è la redditività, grazie alla quale siamo riusciti a coprire gli Npl. Noi facciamo il + 3,4% di impieghi perché siamo su questo territorio e ne raccogliamo i segnali che arrivano da famiglie e imprese. Non abbiamo problemi di liquidità e facciamo reddito perché abbiamo cambiato il nostro modello di business. Il merito è dei nostri dipendenti che si sentono parte di questo progetto e danno un vero servizio ai nostri clienti che a loro volta ci considerano una banca tranquilla e affidabile per i propri risparmi e per fare investimenti».