Il bello di Freerider, l’associazione varesina che da quindici anni permette alle persone disabili di non rinunciare alla passione per lo sci, sta nel saper donare agli altri la felicità di credere in qualcosa di grande. Ne è testimonianza vivente non solo quel mondo della montagna che si mette in gioco al passaggio della gioiosa e irrefrenabile carovana arancione (e scriviamo delle strutture ricettive e dei gestori degli impianti sciistici, sempre pronti a ricreare le condizioni ambientali migliori), ma anche quell’universo di sponsor e partner che gravitano intorno a un progetto che cerca sempre limiti nuovi.
Sposare Freerider non è scambio, non è convenienza e nemmeno semplice generosità: è prima innamoramento e poi condivisione, quella vera.Si tratta di elementi che descrivono alla perfezione il matrimonio tra i “Ragazzi della neve” e l’agenzia di assicurazioni AXA Crs Sinergie di Varese.
La storia merita di essere raccontata. Crs Sinergie viene coinvolta dalla casa madre – la multinazionale AXA – in un’iniziativa di carattere benefico denominata “Cuori in Agenzia”, con l’obiettivo di trovare un progetto territoriale, nell’ambito della disabilità, da sostenere e da fare crescere: «Da sempre attenti al sociale, allo sport, in particolare agli atleti emergenti, e alle piccole realtà – spiega la referente Crs Silvia Comi – ci siamo attivati e siamo entrati in contatto con Roberto Bof tramite la Provincia di Varese».
Il nome è quello del “cantore” del diverso per eccellenza e da un contatto del genere non poteva che scaturire qualcosa di fuori dai canoni della normalità, destinato a far scoccare la scintilla: «Parlare con lui è stata una rivelazione – continua Silvia – Ci ha spiegato l’attività di Freerider e ci ha fatto conoscere Nicola Busata, anima dell’associazione. A tal punto non abbiamo avuto più dubbi: sarebbe stata quella l’iniziativa da aiutare».
Nasce così “Crs con il Cuore”: l’agenzia riesce a far comprendere ad AXA la bontà del proposito, che si sostanzia in una raccolta fondi per finanziare le costose attrezzature sportive (i monosci) che permettono la realizzazione del sogno senza risveglio di Freerider, e la multinazionale approva l’idea, selezionando il progetto insieme ad altri e dando vita al finanziamento, corroborato da una raccolta fondi promossa sulla Rete del Dono dove tanti utenti della rete sono stati “catturati” e hanno lasciato il loro contributo (anche grazie alla brillante attività di comunicazione perpetrata sui social dalla stessa Crs).
Risultato? Seimilacento euro raccolte e donate a Freerider al culmine del weekend di Bormio, penultima tappa dello Ski-tour annuale dell’associazione. «Cui anche noi abbiamo partecipato – racconta Silvia – non solo per consegnare materialmente l’assegno, ma soprattutto per poter vivere appieno lo spirito dei loro eventi».
Ed è qui che si torna a ciò che abbiamo scritto all’inizio: anche per Crs Freerider è diventata una famiglia. «Una famiglia che si dà da fare per il bene degli altri, nel segno dell’amicizia. Dove ci sono loro non trovi mai tristezza, sconforto, rassegnazione, anzi: in tutti i ragazzi disabili che grazie a loro sciano emerge energia, voglia di competere, di esprimersi attraverso lo sport e di mettersi ancora in gioco. Tutto ciò è importantissimo anche per le famiglie, per tutte le mamme e i papà che grazie a Freerider non si sentono più soli e capiscono come la vita possa cambiare. In meglio».
Se ieri è stato bello, domani sarà bellissimo: «La collaborazione di quest’anno per noi è solo un punto di partenza – conclude Silvia Comi – Con Nicola Busata ci incontreremo ancora per cercare di capire cosa la nostra agenzia potrà fare in futuro per poter stare ancora vicino a questa splendida realtà».