Ai tempi dei social network, delle grandi campagne pubblicitarie, delle strategie di comunicazione più disparate, ha senso parlare del passaparola come potente strumento di marketing? Nella vendita a domicilio sicuramente si, ma più in generale, il passaparola funziona ancora molto bene.
Sulla vendita porta a porta si basa il successo della Vorwerk che, nell’anno successivo alla grande crisi del ’29, fece nascere l’attività di vendita a domicilio tuttora in ottima salute con 2,9 miliardi di euro di fatturato all’anno a livello globale e quasi 630 mila persone occupate, di cui il 98% venditori, che qualche giorno fa, ha portato la sua testimonianza di business ben riuscito che continua a produrre profitto in aula alla Liuc – Università Cattaneo agli studenti del secondo anno del corso di Marketing.
«Parlare oggi di passaparola quale strumento vincente di marketing può sembrare strano, eppure è proprio il “tam tam” ad essere considerato dai consumatori il canale più affidabile per compiere una scelta» ha spiegato Daniele Pirola segretario generale di Univendita portando in aula, in anteprima, i risultati dello studio di Format Research per Univendita -Confcommercio su “La vendita diretta a domicilio in Italia”.
E a guardare i numeri della vendita a domicilio sembra funzionare davvero bene questa forma di comunicazione e si di un modello di marketing che propone beni e servizi al consumatore tramite il “porta a porta” o la “vendita per riunione”: in Italia sono 265 le imprese che fanno vendita a domicilio occupando 520mila addetti alla vendita, di cui il 77% sono donne, per un fatturato annuale del comparto pari a 3,6 miliardi di euro.