Perde i terreni di proprietà in seguito a un fallimento e stalkerizza il nuovo proprietario: quarantaquattrenne arrestato per atti persecutori. La vittima è un sessantenne comasco che quei terreni vorrebbe poterli utilizzare visto che li h regolarmente acquistati a un’asta fallimentare.
Il titolare dell’azienda che in precedenza aveva il possesso della metratura “del desiderio” non riuscirebbe però a rassegnarsi impedendo a chiunque, compreso al legittimo proprietario, l’accesso all’appezzamento.
Nei mesi, si parla di circa un anno di feroce resistenza, il quarantatreenne ha messo in campo fantasiose forme di occupazione. Ad esempio facendo trovare all’ufficiale giudiziario e alla nuova proprietà al momento dell’accesso l’area invasa da pecore e caprette. In un’altra occasione invece si trattava di attrezzatura agricola. Secondo l’accusa l’uomo avrebbe inoltre manomesso in diverse occasioni i lucchetti con i quali l’ufficiale giudiziario sigillava l’area. In sintesi il quarantatreenne rompeva il lucchetto chiuso dal pubblico ufficiale e lo sostituiva con un nuovo lucchetto del quale lui solo possedeva la chiave. Di fatto “chiudendo fuori” l’ufficiale giudiziario che, a sua volta, doveva far rimuovere il lucchetto “abusivo” per metterne un terzo in modo da poter accedere all’area e fare in modo che anche la nuova proprietà vi potesse entrare.
Nei mesi le denunce si sono accumulate. Il sessantenne comasco si è persino munito di due avvocati: un civilista e un penalista per poter far valere civilmente le proprie ragioni. Il quarantatreenne, con quella che agli inquirenti pare una vera e propria escalation, è allora passato alle vie di fatto. Una decina di giorni fa il proprietario dell’area si è presentato, con l’avvocatessa che lo assiste sul fronte civile, alla soglia della sua proprietà. E lì ha trovato lo stalker che, in un eccesso di rabbia, ha colpito con un colpo alla nuca l’avvocatessa. Ha usato la violenza, contro una donna per di più, per impedire che qualcun altro potesse utilizzare quel terreno. Tre giorni fa la stessa scena si è riproposta.
Questa volta ad essere colpito con un pugno al grido di «così impari a farti gli affari tuoi» è stato l’avvocato penalista. Lo schiaffeggiatore di legali è stato naturalmente denunciato ancora una volta. L’altro ieri è arrivata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. L’uomo ha divelto i pali che sostengono la rete di recinzione del terreno strappando buona parte della cinta. Sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione di Besozzo che, d’intesa
con il pubblico ministero , hanno fatto scattare le manette. L’arresto è già stato convalidato. Il quarantatreenne, dopo aver trascorso una notte in carcere, è stato sottoposto alla misura restrittiva dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. La procura gli contesta i reati di atti persecutori, danneggiamento e violazione di proprietà privata. L’uomo a quanto pare sostiene di aver subito un’ingiustizia e contesta anche il mancato rispetto dei confini tra i terreni. Non riuscendo ad accettare che altri possano avere accesso a ciò che ritiene di sua proprietà.