«Nelle scorse settimane ho incontrato i rappresentanti di Bricoman che mi hanno confermato che, nel caso in cui le cose dovessero prolungarsi ulteriormente, sono pronti a lasciare, investendo altrove». Il preoccupante monito sulla questione della riqualificazione del Ponte di Vedano è stato lanciato direttamente dal sindaco di Vedano, .
Il primo cittadino, circa tre settimane fa, ha incontrato i rappresentanti di una delle multinazionali che intende far rinascere il Ponte di Vedano dal punto di vista commerciale, ma pare proprio che la fase di stallo che l’operazione sta vivendo stia creando più di un dubbio tra i promotori stessi del progetto. A questo punto proprio loro stanno mettendo in dubbio la bontà dell’operazione, considerando che lo stop si sta protraendo davvero da troppo tempo. «Nell’incontro che abbiamo avuto con gli operatori della Bricoman – ha sottolineato il sindaco di Vedano – hanno riconosciuto il grande impegno da parte del Comune, ma allo stesso tempo hanno manifestato grande preoccupazione per come si stanno sviluppando i fatti. Il rischio concreto è che decidano di investire i loro soldi altrove se il progetto non si sblocca velocemente. Per il territorio sarebbe un danno economico enorme».
La riqualificazione del Ponte passerebbe attraverso l’approdo di due importanti negozi, il Decathlon e il Bricoman, che sorgerebbero uno di fronte all’altro. A bloccare tutto c’è il nodo viabilistico fissato dalla prescrizione regionale voluto in conferenza di servizi. La prescrizione viabilistica è nota: nei mesi scorsi, è arrivato sì il via libera regionale per la realizzazione del complesso intervento del Ponte di Vedano, ma la riqualificazione urbanistica e commerciale diventerà realtà solo quando verrà soddisfatta la richiesta viabilistica. Il progetto richiesto prevede quattro svincoli, due rotonde interne ai comparti commerciali e un sottopasso. È questa la sintesi del progetto, sul quale l’iter si è intoppato. Niente rotonda sul ponticello del Quadronna, come previsto inizialmente, e neppure strada su sei corsie, ma accorgimenti molto più impattanti, oltre che più costosi per gli operatori che stanno portando avanti il progetto.
Il progetto viabilistico richiesto dalla Regione prevede un costo complessivo da circa 7 milioni di euro; per quello bocciato in precedenza si parla di circa 3 milioni. Costi ritenuti eccessivi dagli operatori: di qui il percorso verso una soluzione meno impattante e costosa che per il momento però si è arenata.