«Innovazione e apertura al territorio». All’istituto La Provvidenza Onlus si è aperto ufficialmente il “Gobbi-bis”. «È la “casa” della città, il primo riferimento per gli anziani di Busto» sottolinea il presidente fresco di riconferma, il dottor . Al suo fianco il nuovo Cda, con il vicepresidente , i consiglieri eletti , e i membri designati e di diritto e (per il Comune), oltre al riconfermato direttore generale .
Un nuovo quadriennio all’insegna della continuità, ringraziando ancora il suo predecessore , con lo sguardo rivolto al 2019, quando La Provvidenza festeggerà l’importante traguardo dei 140 anni. Su tutto parlano i numeri: 430 posti in tutto (tra i 375 della Residenza sanitaria assistita, i 39 della casa albergo e i 30 del centro diurno), più 51 attivazioni nel 2016 per la Rsa Aperta, la sperimentazione dell’assistenza a domicilio attuata in sinergia con la Regione, per una forza lavoro di 324 dipendenti (ben 52 assunzioni effettuate nel quadriennio appena terminato) e una lista d’attesa “infinita” di 320 persone.
«Merito degli sforzi per mantenere le rette a costi contenuti, che cercheremo di ripetere anche d’ora in avanti, ma anche della qualità del servizio che offriamo» afferma Gobbi. Il quale rivendica i risultati dalla sua presidenza: «Ogni scelta compiuta, ogni progetto realizzato, è stato il frutto di un’attenta analisi dei bisogni espressi dalla comunità e dalla volontà di migliorare sempre i servizi svolti dal nostro Istituto e di attivarne di nuovi».
Sono tre in particolare i “fiori all’occhiello” della presidenza Gobbi: il centro diurno integrato, che va verso il primo anno di attività (già acquistato un nuovo pulmino e confermata la convenzione per i trasporti con la Croce Rossa), la Rsa aperta senza costi per le famiglie e il servizio informazione anziani, sportello welfare gratuito in Provvidenza, più la ristrutturazione della casa albergo Borri, che diventerà «più accogliente» entro l’inverno 2018.
«La sfida» per il futuro sarà data dal nuovo ruolo disegnato per le Rsa dalla riforma sanitaria regionale: «Attori attivi – sottolinea Gobbi – mettendo al centro il paziente e la non malattia, aspetto nel dna de La Provvidenza».