Affrontare il tema dei possibili usi della cannabis senza pregiudizi. Per capire veramente quali benefici possa portare la canapa, una sostanza vegetale che l’umanità conosce da secoli ed ha sempre utilizzato.
Ma che solo a partire dal Novecento ha iniziato ad essere messa fuori legge.
Il convegno “Cannabis: il nemico immaginario”, che si è svolto ieri pomeriggio nella sede di Varesevive, organizzato dal Meetup Varese 5 Stelle, ha visto relatori di livello, come il dottor Carlo Grizzetti, dirigente Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Varese, l’architetto Stefano Lucini, esperto in bioedilizia e materiali costruttivi ecologici, il deputato del Movimento 5 Stelle Matteo Dall’Osso e il senatore, sempre dei Cinquestelle, Alberto Airola. Quest’ultimo membro dell’intergruppo per la proposta di legge per la legalizzazione della cannabis, che sta venendo portata avanti a Roma. L’incontro è stato moderato dal giornalista de La Provincia di Varese Marco Tavazzi.
Il dottor Grizzetti si è concentrato sulla legislazione per l’uso terapeutico della cannabis.
«In questo momento la competenza sanitaria è in carico alle Regioni – ha detto Grizzetti – mentre la legge quadro è nazionale. Ora, la cannabis è prescrivibile non da oggi, ma dal 2007, con il ministro Livia Turco. Ma il passo in avanti è stato fatto con la legge 38, che ha stabilito come la terapia del dolore e le cure palliative sono un obiettivo di tutti. Questo ha permesso a catena una serie di eventi, come il decreto Balduzzi, che ha aggiornato le tabelle, e il ministro Lorenzin che ne ha resa possibile la prescrizione».
L’utilizzo della cannabis in campo medico, come è emerso anche durante la proiezione di una serie di video, viene penalizzata a livello internazionale dalla case farmaceutiche, che puntano ancora e in maniera forte sui farmaci a base oppiacea.
L’architetto Lucini ha mostrato come la canapa industriale avrebbe numerosissimi impieghi e danneggerebbe meno delle sostanze derivate dal petrolio l’ambiente.
I parlamentari Cinquestelle hanno inquadrato bene il problema dal punto di vista politica, sottolineando come «la situazione sia paradossale, chi è chiamato ad esprimersi sulla legge sulla cannabis in realtà non sa nemmeno di cosa si stia parlando». In sostanza mancherebbe anche nella classe politica un’adeguata informazione sull’argomento.
Il convegno si è chiuso con la testimonianza personale di un attivista Cinquestelle sulla sua esperienza con i farmaci a base cannabonoide per la terapia del dolore.