Arcisate-Stabio, il cantiere va avanti e rispetterà i tempi: «I danni alla trave crollata non sono tali da pregiudicare il cronoprogramma dei lavori» assicura Rfi. Sollievo dei sindaci di Arcisate e Induno: «Cantiere che procede a pieno ritmo e che ha già dato molte conferme. Gli inconvenienti succedono, l’importante è che non si sia fatto male nessuno»
Dopo le verifiche effettuate ieri, all’indomani dello spaventoso incidente che ha provocato la caduta di una campata del viadotto in costruzione e il ribaltamento di una gru, fortunatamente senza conseguenze per gli addetti, una nota trasmessa dalle società del gruppo Ferrovie dello Stato rassicura sul regolare procedere dei lavori: «I tecnici hanno raccolto tutti gli elementi necessari per una complessiva valutazione dei danni. Con il supporto di Italferr è stato riscontrato che la trave non presenta danni tali da pregiudicare il cronoprogramma dei lavori». Dettagli più precisi verranno rivelati domani, quando in Regione si riunirà il tavolo di monitoraggio con gli enti locali.
«La cosa importante è che non si sia fatto male nessuno, perché le macchine e i ponti si aggiustano – premette il sindaco di Arcisate – Il cronoprogramma è stato confermato? Aspettiamo che le perizie e le verifiche dicano l’ultima parola. Di certo ho sempre saputo che, più che il viadotto della Bevera, è la galleria di Cantello il lavoro più lungo e difficile, quello che occupa per intero la tempistica che il cantiere si è dato. Mi sono preoccupato molto più per quel crollo interno di quella galleria, quando già si contavano i giorni. Uno slittamento su quella attività, rispetto ad un eventuale ritardo sui lavori del viadotto, sarebbe stato molto più problematico».
Anche , sindaco di Induno Olona, è sulla stessa linea: «Prima di tutto siamo contenti che nessuno si sia ferito. Sulla preoccupazione sui tempi dell’opera, domani al tavolo di monitoraggio chiederemo se questo evento comporterà qualche cambiamento nel cronoprogramma. Tenendo conto che la società e Rfi ci stanno garantendo che il cantiere sta procedendo nei tempi rispettati».
Un episodio spiacevole, dunque, che si inserisce in un quadro di soddisfazione generale del territorio per l’andamento dei lavori, dopo la ripresa risalente ad un anno e mezzo fa: «Una ditta seria e che lavora bene, anche Rfi procede a spron battuto e abbiamo ricevuto piena collaborazione nell’affrontare i problemi, che in un cantiere così sono continui – sottolinea Cavallin – non c’è nessuna nota negativa da parte nostra». Lo ribadisce anche Pierobon: «Siamo molto contenti, anche i commenti dei cittadini riconoscono la volontà di concludere l’opera».
Così anche un incidente può generare meno preoccupazioni rispetto al passato: «Dopo quasi tre anni di fermo lavori, per il nulla, avere un ritardo e un fermo perché si sta lavorando è tutta un’altra cosa – ammette Pierobon – un problema mentre si sta lavorando lo si giustifica e lo si sopporta, mentre un fermo cantiere senza sapere quando e dove ripartirà sarebbe un’altra cosa. Tanto più se si considera la complessità di un’opera con una trincea, due gallerie, un viadotto e tre stazioni, neanche paragonabile a quanto realizzato sul lato svizzero. In questo anno e mezzo ci troviamo a che fare con una società che ha lasciato varie conferme rispetto agli impegni assunti. Anche questo ha un valore».