Il giorno di gloria alle Terme Luigiane è dello svizzero Silvan Dillier, che riporta la bandiera elvetica sul gradino più alto del podio di una tappa al Giro dopo ben sette anni. Resta saldamente in rosa Bob Jungels, ed i big si controllano sullo strappetto finale. L’ultimo svizzero a vincere era stato Tschopp sul Tonale nel 2010, quando in maglia rosa c’era Ivan Basso, prossimo alla sua seconda affermazione al Giro d’Italia.
Sul traguardo calabrese, in provincia di Cosenza, Dillier ha portato a termine la fuga battendo al colpo di reni il belga Jasper Stuyven: terzo Lukas Postlberger, quarto il giovane italiano della Bardiani Simone Andreetta, anche lui protagonista della fuga ma senza gambe nel finale. Dillier, della BMC, è il quinto corridore della storia a vincere alle Terme Luigiane: il primo fu, nel 1993, Konyshev, poi nel 1995 vinse Maurizio Fondriest, nel 1999 Laurent Jalabert e nel 2003, per ultimo prima di ieri, il nostro Stefano Garzelli, che superò Alessandro Petacchi allo sprint. La Svizzera è la quinta nazione diversa a vincere una tappa in questa edizione del centenario del Giro d’Italia, dopo Austria, Germania, Colombia (due volte con Fernando Gaviria) e Slovenia.
Ancora niente Italia, purtroppo, in questa edizione del Giro tanto storica. Un acuto che manca, per il pubblico e per il movimento, ma il Giro è ancora lungo e la speranza di tutti è che le soddisfazioni, presto o tardi, arrivino. Ieri è stata una giornata speciale per Eugenio Alafaci, che pur non avendo avuto un ruolo da protagonista all’interno della tappa, è passato per le zone d’origine della sua famiglia: tanti i parenti ad attenderlo alla partenza a Reggio Calabria. Al termine della tappa, è stato anche ospite al Processo alla tappa su Rai Sport. Il Giro è ora atteso da tre giorni insidiosi, sotto diversi aspetti: in primis il vento, che ha già disturbato i corridori in queste prime tappe e che dovrebbe ripresentarsi.
I percorsi non saranno scontati: oggi si arriva ad Alberobello con un finale movimentato, domani a Peschici, traguardo storico della corsa rosa che ha sempre sorriso ai finisseur, domenica si torna a salire seriamente con l’arrivo in cima al Blockhaus, una salita molto temuta. Oggi, come detto, il traguardo è fissato ad Alberobello, la patria dei trulli, dopo 224 chilometri di corsa: un GPM da affrontare prima del traguardo, Bosco delle Palme di quarta categoria.