Svelare la “Varese Nascosta”. Ricostruire ricordi dimenticati, tracce scomparse.
Ricomporre la memoria. Alla ricerca di quello che siamo, delle radici della nostra comunità. Questo è quello che mi viene in mente quando penso al lavoro dell’associazione “La Varese Nascosta”, con la quale, come potete leggere sulle nostre pagine ogni martedì e sabato, stiamo proficuamente collaborando. Ho il vizio di domandarmi, a volte anche troppo spesso, il perché delle cose.
Ed è difficile non chiedersi da dove nasca il grande successo dell’associazione, che in meno di due anni ha raggiunto un seguito ed un radicamento che altre realtà ultradecennali si possono sognare. Mi sono dato le risposte: la curiosità spontanea e contagiosa, che ha fatto nascere tutto, ed è tutto nato da Andrea Badoglio e Luigi Manco, portatori di questa curiosità. L’apertura verso la scoperta e la condivisione: si coinvolgono tutti, sulla base di quello che portano. Ognuno può ricavarsi uno spazio.
E non sbatterà mai contro un muro fatto di mancanza di umiltà e di autoreferenzialità che caratterizza in maniera atavica buona parte del mondo culturale italiano. Ah, dimenticavo l’amore. L’amore per il sapere e per la propria terra. Ne “La Varese Nascosta” quest’amore è vivo. E sincero.