«L’11 giugno? È un voto politico». Fresco di riconferma al congresso della Lega Nord, il segretario federale a ruota libera in tour elettorale tra Tradate e Cassano Magnago.
Le regionali e le politiche verranno dopo, per la Lega i sindaci sono fondamentali. In provincia di Varese diamo lezione di buona amministrazione e Tradate era e deve tornare ad essere un giardino e un modello, dopo questa parentesi sfortunata di cinque anni l’11 giugno i tradatesi sapranno cosa scegliere. Poi c’è Cassano, che è un simbolo e per la Lega vale doppio, sarebbe la ciliegina.
No, per la città. L’abbiamo amministrata bene in passato, come Tradate, e mi piacerebbe tornare ad amministrarla. Il nostro rivale non è Forza Italia, ma il Pd.
Se qualcuno anche tra i nostri alleati capisse che il problema è il Pd e non che l’alleato è il Pd, perché qualcuno pensa che l’alleato sia il Pd, sia a Varese che a Roma…
È un buon segnale. A livello locale si ragiona bene, a livello nazionale qualcuno pensa più alla sua poltrona che alle alleanze e alla vittoria.
Pesano, pesano. Quasi tutti i sindaci uscenti sono del Pd, da Como a Monza a Genova fino a Tradate. Può essere una bella riscossa per la Lega e per il centrodestra.
Quello dell’11 giugno è un voto politico. Se facciamo un buon risultato a Tradate e a Cassano Magnago, come a Genova, Como e Lucca, qui cambia il mondo, perché questi (che stanno al governo, ndr) stanno scricchiolando e litigando su tutto. Persino sui vaccini: siamo l’unico Paese in Europa dove si fanno 12 vaccinazioni. Neanche in Unione Sovietica lo Stato entra in negozio con gli studi di settore e in camera da letto con i vaccini.
L’11 giugno chi non sceglie è come se scegliesse, e per cinque anni perde il diritto al lamento. Al di là dei programmi, che si assomigliano tutti, la differenza la faranno le persone e i partiti che hai alle spalle. Uno del Pd che viene a Cassano a parlare di sicurezza e di legittima difesa fa ridere. E quattro giorni dopo le elezioni, il Pd porta in parlamento la legge sulla cittadinanza agli immigrati. Ci pensassero i cassanesi e i tradatesi: li avete visti a Milano settimana scorsa, i 100mila in marcia per i diritti degli immigrati? Ecco, un sindaco della Lega la marcia la fa per i diritti degli italiani e dei cassanesi.
A un sindaco della Lega chiedo buon senso, di dire no quando serve, pensare prima alla gente di Tradate e di Cassano e poi al resto del mondo. Cinque miliardi di spesa per gestire finti profughi e veri clandestini? Ma non esiste. Ecco, non cancellare i Prefetti è stato un errore di quando eravamo al governo l’altra volta.
Provo riconoscenza per quello che ha fatto, per il fatto che ha svegliato anche me come tanti altri, ma nel 2017 bisogna pensare a livello locale e agire a livello globale.