Non è stato semplice, ma alla fine la comunità islamica di Gallarate ha trovato un’area dove poter celebrare il Ramadan. E ieri sera le celebrazioni hanno regolarmente preso il via. Non nella città dei due galli, come sperato, ma nella vicina Cardano al Campo.
Prima delle 23, orario di inizio stabilito della cerimonia, il parcheggio del Centro Sportivo Le Biolle, macchina dopo macchina, si è riempito ed i fedeli hanno incominciato ad accorrere al momento di preghiera che sancisce l’inizio dei trenta giorni più importanti nella religione islamica. Per un totale, secondo gli organizzatori, di oltre 300 presenze. «Ad un certo punto eravamo davvero scoraggiati perchè non trovavamo nessuno spazio – afferma rappresentante dell’Associazione il Faro – ma finalmente ora siamo qui insieme e possiamo pregare insieme ai miei fratelli».
Pulizia e rispetto
Tra i fedeli di Maometto accorsi c’è chi avrebbe preferito restare a Gallarate. «Mi dispiace – afferma Jabbar – ma l’importante è poter celebrare in tranquillità il Ramadan tutti insieme anche quest’anno».
Finito il momento di preghiera, si passa a ripulire il tendone. «Abbiamo promesso che ci saremmo occupati anche delle pulizie – conclude Jabbar – è il minimo, ma è anche un segno di rispetto nei loro confronti che hanno deciso di ospitarci».
Quello di ieri sera non è stato il primo appuntamento cardanese, venerdì c’è stata una preghiera serale che è stata utilizzata come “prova generale”. «È una soluzione nuova – conclude il portavoce degli islamici – mi sono occupato dei parcheggi ed alla fine anche i proprietari dello stabile che ha deciso di ospitarci si sono detti contenti».
Il malcontento
Come prevedibile, però, nei giorni successivi l’ufficializzazione della scelta di Cardano per le celebrazioni del mese sacro dei fedeli di Maometto, non sono mancate le polemiche da parte di alcuni cardanesi. I residenti, soprattutto qualcuno che abita vicino a via delle Biolle, infatti, non hanno accolto di buon grado l’apertura dimostrata non solo dai proprietari del centro sportivo ma anche del sindaco.
«Non capisco perchè – lo sfogo di una “vicina di casa” delle Biolle – se il sindaco di Gallarate dice no poi dobbiamo essere noi per la seconda volta ad accogliere la loro comunità islamica».