Mercoledì. Mercoledì è il giorno che darà delle risposte ai tifosi del Varese. Perché effettivamente, a chiedere risposte e garanzie sono soprattutto loro, i veri padroni di questa squadra.
Le dimissioni di Fabio Baraldi, dopo un interregno brevissimo, e di Giuseppe Armocida dal consiglio d’amministrazione hanno fatto ripiombare il Varese in una crisi societaria di cui, al termine di una stagione già travagliata di suo, non si sentiva l’esigenza. Il Varese è di nuovo in discussione e con lui una proprietà che finora non è mai stata in grado di dare garanzia e di mantenere le promesse – tante – dichiarate in questi mesi. Le cifre,
le colpe, i battibecchi non interessano più a nessuno, hanno stancato ed è una sensazione dilagante. Il Varese ha chiuso la sua stagione lontano da tutti e tutto, con un’amichevole giocata a Vinovo – a porte chiuse – e vinta grazie ai gol di Gucci e Piraccini. Il modo peggiore per congedarsi da un pubblico che, in un modo o nell’altro, c’è sempre stato e non ha mai fatto mancare il suo sostegno, ed avrebbe sicuramente meritato un saluto diverso.
Mercoledì i soci si ritroveranno di nuovo faccia a faccia in occasione dell’assemblea, che dovrà ratificare le dimissioni di chi se ne va, Baraldi e Armocida, e ridistribuire gli incarichi a chi resta. Il balletto sulla nomina del nuovo presidente non è nemmeno così stuzzicante, anche perché molto lontano non si può andare ed i nomi sono quelli. Ciò che importa di più è che il progetto abbia i fondi e le risorse per andare avanti, e le risposte su questo fronte dovranno arrivare subito e non essere rimandate a chissà quando: chi ha in mano la maggioranza, sia chiaro nel garantire la validità del progetto, mentre chi fa parte della minoranza sia vigile affinché un futuro ci possa essere. Non importa la categoria, perché la Lega Pro a queste condizioni sarebbe un bagno di sangue ed è anche inutile continuare ad inseguire sogni impossibili senza avere neanche il pane per mangiare e l’acqua per bere. Sistemate il presente – e anche il passato, che si porta dietro strascichi importanti – e poi penserete al futuro: non è importante la categoria, è importante esserci e soprattutto non essere presi in giro. Alla squadra è stato dato il “rompete le righe”, la stagione è finita ma come sempre l’estate del Varese non sarà tranquilla: che si sistemi tutto il primo possibile, e se non ci sono i mezzi per farlo, ci si faccia da parte, per il bene del Varese e per la dignità di una tifoseria intera.