Un’impresa al limite dell’incredibile che solo il calcio sa regalare. La Honved di Budapest è campione d’Ungheria ed il suo allenatore è un italiano: Marco Rossi. L’ex allenatore della Pro Patria ha portato la gloriosa formazione al successo dopo 24 anni. «E’ proprio un’impresa – evidenzia con orgoglio – se penso che siamo arrivati davanti a formazioni come il Videoton(battuto nel confronto diretto di sabato scorso) ed il Ferencvaros che hanno un budget dieci volte superiore a quello della Honved».
Un budget che non lieviterà nonostante la vittoria in campionato e la prossima partecipazione alla Champions League e «senza le condizioni per andare avanti ho deciso di chiudere la mia esperienza alla Honved lasciandole in eredità la partecipazione in Europa. Ero arrivato nel 2012 e portai la squadra in Europa League, la lascio ancora in Europa e vado via da vincitore perché, sono convinto, che il prossimo anno non si potrà ripetere quanto fatto fino a due giorni fa».
Una concatenazione di situazioni che hanno portato la Honved dall’obiettivo salvezza allo scudetto e «metterei al primo posto il gruppo, la sua coesione, poi l’arrivo di giocatori importanti come Lanzafame, ma anche giovani che hanno dimostrato di avere qualità e carattere». Emerso prepotente proprio nel finale di stagione ed in particolare nell’ultima decisiva gara col Videoton. Analizza Rossi:«Ho visto una squadra molto concentrata e molto ci ha aiutato il nostro pubblico. Lo stadio sabato era esaurito ed assieme a questa mia più grande gioia sportiva non dimenticherò mai l’affetto della gente, i cori che mi hanno fatto per tutta la partita, i pianti per il mio abbandono e vorrei anche aggiungere la considerazione della federazione calcio magiara che non vuole che me ne vada dall’Ungheria. Ho qualche proposta, come dalla Slovacchia e dall’Arabia Saudita, ma voglio riflettere bene». Non dall’Italia:«Lì sono prevalenti le relazioni sul merito».
25 maggio 2008 – 27 maggio 2017. Due date agli antipodi per Marco Rossi. Racconta:«La retrocessione della Pro Patria ai playout con il Verona, immeritata e rocambolesca per la serie di negatività sia all’andata che al ritorno con Morante che segna l’unico gol stagionale al Bentegodi e Zeytulaiev che indovina a Busto, al novantesimo, un pertugio: la delusione più grande della mia vita. La vittoria con la Honved alla quale nessuno da un centesimo di credito: un qualcosa di emozionante. Nemmeno da giocatore avevo vinto uno scudetto. Alla vigilia della partita col Videoton dissi che se esisteva un dio nel calcio questo avrebbe dovuto far vincere la Honved per quanto avevamo fatto tutto l’anno, andando oltre anche i numerosi torti arbitrali. Si, penso proprio che abbiamo fatto un’impresa e sono contento che rimarrà nella storia». E Marco Rossi sarà premiato come miglior allenatore magiaro.