Un libro dedicato al fagiolo e una cena a base del gustoso legume autoctono, con a capotavola uno chef del calibro di Sergio Barzetti.
È stato un sabato sera dove il fasoeu di Brebbia, quello dal cosiddetto occhio nero, è stato assoluto protagonista. Prima una tavola rotonda per presentare il libro “I fagioli fasoeu di Brebbia”, scritto dall’ex sindaco Domenico Gioia ed edito da Pietro Macchione, presente anch’egli all’incontro, moderato da Marina Martorana, con i giornalisti locali e con lo chef Barzetti. Presenti anche i tanti volontari, grazie al cui lavoro è stato possibile riscoprire la produzione del fagiolo brebbiese, ripartita proprio nel 2009 per volere proprio di Gioia che allora era assessore all’Ambiente.
L’ex primo cittadino racconta la storia del fasoeu ad un immaginario nipotino di dieci anni che arriva dall’estero sul nostro territorio. Ma quella del fagiolo non è una fiaba bensì una storia vera, di cui ora bisogna scrivere un nuovo capitolo.
Ieri, i volontari erano già all’opera nell’orto comunitario, che si trova in zona industriale, per gettare le sementi per il nuovo raccolto. «Questo libro – ha spiegato Gioia – serve un po’ a mettere un punto di quanto fatto rispetto al fagiolo dal 2009 a oggi; adesso si tratta di pensare cosa fare per il futuro». La produzione del fasoeu brebbiese è chiaramente di nicchia; il fagiolo autoctono di Brebbia, che viene coltivato secondo i principi dell’agricoltura biologica, ha trovato posto anche nell’orto di Expo2015 e nelle varie fiere dedicate al legume sparse su tutto il territorio nazionale. «Grazie al fagiolo è stato riscoperto anche il senso di appartenenza e il desiderio di socialità» ha ricordato Gioia.
Diffondere le antiche tradizioni presenti sul nostro territorio è anche l’obiettivo dell’editore Macchione. Barzetti ha illustrato le caratteristiche uniche del fagiolo brebbiese che lo chef varesotto d’adozione ha utilizzato in alcune sue ricette. Terminata la tavola rotonda, è poi arrivato il momento della cena con finalità benefiche tutta ovviamente a base del fagiolo di Brebbia. Dall’antipasto a base di crema di fasoeu spalmata sui crostini, accompagnati da un’insalatina di fagioli, al risotto al fasoeu e al secondo piatto a base carne di maiale con fagioli di contorno. Tutto cucinato dai volontari, con l’approvazione dello chef Barzetti e anche di tutti i commensali.