Cimitero di Abbiate, l’attacco dell’opposizione

Il consigliere Franco Accordino si sfoga su Facebook. Scrivo: «Cercano il filo d’erba fuori posto»

Cimitero di Abbiate nel mirino dell’opposizione: nelle ultime ore il consigliere , leader del Movimento Prealpino di Tradate, ha pubblicato su Facebook foto sulla situazione di presunto degrado del camposanto. «Questa purtroppo – ha scritto – è una delle incredibili cose che ci sono nel cimitero di Abbiate. Tombe rotte e casse esposte all’acqua e al vandalismo. Nessun rispetto per i nostri defunti. È indispensabile rimettere un custode fisso nei cimiteri di Abbiate e Tradate che si occupi anche della pulizia, del taglio dell’erba e della manutenzione».

La questione sollevata da Accordino ha innescato un dibattito pubblico anche attraverso le pagine del social network: «Sono d’accordo – ha sottolineato un’utente – Quando ero piccola c’era il custode del cimitero e non c’era questo schifo. In un cimitero che non faccio nome per correttezza, hai paura anche a entrare, cercando di andare in un orario affollato. Sono d’accordo con Franco: mettiamo un bando ma per chiunque straniero o italiano bisognoso di lavoro padre di famiglia,

qualche cinquantenne rimasto disoccupato. I tempi sono cambiati, la gente veramente bisognosa fa anche lavori umili e il custode di cimitero potrebbe ritornare un punto di riferimento in particolare per gli anziani». Sulla questione è intervenuto anche il consigliere di Forza Italia, : «Denunciavo il degrado dei cimiteri cittadini a settembre del 2014. La denuncia era frutto di diverse foto fatte da tradatesi indignati e me recapitate. Feci un’interrogazione a risposta scritta che diceva che era colpa della Seprio. Continuando, scrissero che per migliorarlo l’avrebbero affidato, con un concorso a una “cooperativa”. Se il risultato è quello che vediamo…».

L’assessore ha replicato all’opposizione: «L’opposizione – ha spiegato – non ha argomenti sostanziali. La nostra attività amministrativa è stata lodevole, lungimirante e trasparente e quindi loro setacciano la città alla ricerca del tombino pieno, la buca o il filo d’erba. Ci hanno lasciato in eredità degrado e debiti da ripianare. I cimiteri, compatibilmente con le risorse a disposizione, sono stati migliorati. C’era un solo dipendente Seprio, che faceva del suo meglio e ora c’è una cooperativa più strutturata. Abbiamo imbiancato, riqualificato i vialetti, ripulito i campi da strati sedimentati di fogliame e reso tutto il contesto più dignitoso».