Induno, rapina la pasticceriaArrestato cliente abituale

INDUNO OLONA Da cliente abituale a rapinatore. Un cambio di immagine che non ha portato fortuna a B.M., 26enne di Induno Olona, finito in manette con l’accusa di rapina aggravata e ora in carcere ai Miogni di Varese, a disposizione del pubblico ministero Luca Petrucci. Tutto è successo pochi minuti prima delle 20 dello scorso 14 agosto, quando il giovane, pensando probabilmente ad un colpo tutto sommato tranquillo per raggranellare qualche euro, ha fatto irruzione nella pasticceria “Marabelli”, di via Porro, proprio nel cuore di Induno Olona.

Con il volto coperto da un passamontagna e il cappuccio della felpa alzato per coprirsi ulteriormente si è immediatamente avventato contro i due addetti rimasti nel locale a pochi minuti dalla chiusura. Con i clienti che ormai erano all’esterno, sul retro del locale. Pistola alla mano, poi rivelatasi giocattolo, ha così minacciato la barista e il collega Alessandro Bernieri. E per rincarare la dose delle sue minacce non ha esitato ad afferrare la donna per il collo puntandole la pistola alla tempia.

Poi con un pugno ha divelto il registratore di cassa impossessandosi di circa 680 euro. Da lì la fuga con i vestiti e la pistola giocattolo utilizzati per mettere a segno il colpo gettati nel parco di Villa Bianchi, il municipio di Induno Olona, e i soldi nascosti sempre nei pressi in un’area buia al riparo da occhi indiscreti. Il 26enne, però, non ha fatto i conti né con i dipendenti della pasticceria né con gli agenti della Volante della Questura di Varese.

Proprio Bernieri, infatti, non ha esitato un secondo a inseguire il rapinatore, fornendo così preziosi indizi agli agenti sulla direzione di ricerca. Il resto poi lo ha fatto la donna che, anche negli attimi di terrore vissuti con la pistola puntata contro, non ha perso lucidità riuscendo a riconoscere dall’accento e dal timbro di voce il malvivente. Le due volanti, supportate dai carabinieri della stazione di Arcisate, hanno così ritrovato immediatamente la pistola giocattolo e gli abiti del rapinatore, compreso il passamontagna. Poi una volta raccolta la testimonianza della dipendente sono arrivati al 26enne. A quel punto ogni tentativo di discolparsi è risultato vano così il rapinatore ha finito per confessare il colpo. Arrivando anche a condurre gli agenti nella via isolata dove aveva nascosto il bottino di 680, poi restituiti ai titolari. «Non posso che ringraziare le forze dell’ordine – confermano dalla pasticceria “Marabelli” – per come hanno risolto il caso. E un plauso ovviamente va anche ai nostri dipendenti che hanno dimostrato coraggio e sangue freddo».

b.melazzini

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