The Tradate job. L’ex numero due del Varese trafficava macchine rubate

Massimo Trainito in cella col figlio Giampaolo: sono accusati di furto, ricettazione e riciclaggio. Secondo gli inquirenti, nella loro officina tradatese modificavano targhe e numeri di telaio. In totale 7 provvedimenti

Rubavano, modificavano e rivendevano auto di lusso: sette in manette. In carcere l’ex vice presidente del Varese , 49 anni e il figlio , 20 anni: la loro autofficina di Tradate, era l’attività “di copertura”, di un business milionario. Il sodalizio criminale smantellato dai carabinieri della compagnia di Saronno, «che hanno portato a termine un’indagine di alto profilo, un lavoro eccellente» ha detto il colonnello , comandante provinciale dei carabinieri di Varese rivolgendosi al capitano , comandante della compagnia saronnese dell’Arma e al maresciallo , comandante del nucleo operativo radiomobile di Saronno.

Le indagini sono partite nel giugno 2016. «Quando – ha spiegato Laghezza – una nostra pattuglia ha individuato in un cortile di Caronno Pertusella quattro auto di grossa cilindrata risultate rubate». Le vetture sono state analizzate dai militari del nucleo investigativo di Varese che hanno eseguito tutti i rilievi scientifici. Trovando delle impronte digitali sulle vetture «che hanno dato riscontro positivo – ha spiegato Laghezza – ovvero risultavano appartenenti a persone già schedate». Con precedenti.

Una di queste persone è proprio Massimo Trainito che intercettato si non si mostra affatto preoccupato: «Le auto sono state nella mia officina. È normale che ci siano le mie impronte». Nell’officina di Trainito le macchine però non venivano riparate bensì ribattute, ovvero veniva cambiato il numero di telaio, e ri-targate: in un caso addirittura la targa era stata clonata da un altro mezzo» ha sottolineato Cappello.

Quindi venivano vendute anche sul mercato estero. Se i Trainito, secondo gli inquirenti, si occupavano di “modificare” le macchine rubate, a commettere i furti erano due esperti del settore di nazionalità ucraina.

La coppia ha colpito soprattutto in provincia di Milano (i due ladri erano di base a San Donato Milanese dove sono stati arrestati), non disdegnando però nemmeno le province di Como e Lecco. La coppia era in possesso di centraline elettroniche modificate grazie alle quali riuscivano a mettere in moto le auto prese di mira. Tutte di extralusso in particolare Range Rover e Suv Mercedes.

I carabinieri hanno sinora rintracciato, sequestrato e restituito ai proprietari, dieci macchine del valore medio di 90 mila euro ciascuna: l’ultima “infornata” della banda ammontava a un valore complessivo di un milione di euro. «I furti – ha precisato Laghezza – erano su commissione. Del sodalizio faceva parte infatti anche , che si occupava della vendita delle vetture rubate». Il “promoter” ha 50 anni, risiede nel Torinese ma è originario di Gela, così come i Trainito.

Infine, arrestato ma sottoposto ad obbligo di firma così come la moglie di Trainito, nelle maglie dei militari saronnesi è finito anche , 27 anni, imprenditore bustese, già noto alle forze dell’ordine per aver preso parte con un complice ad una rapina con sparatoria ai danni di un benzinaio di Olgiate Olona (rimasto ferito per fortuna in modo non grave) nel gennaio 2011. A lui, secondo gli inquirenti, era affidato il compito di «spostare – ha concluso Laghezza – le auto rubate in depositi “sicuri” pronte per essere modificate o consegnate».