Asilo Rovera, l’opposizione attacca: «Sindaco, vogliamo delle risposte»

I lavori di ristrutturazione, ora ripartiti, erano stati bloccati dall’ispettorato del lavoro

Il cantiere della nuova scuola materna di Rovera in via Cacciatori delle Alpi è finito nel mirino dei carabinieri dell’ispettorato del lavoro. Per questioni di sicurezza nel mese di maggio l’attività di cantiere è stata sospesa per alcuni giorni durante i quali si è reso necessario il ripristino delle condizioni ideali secondo le prescrizioni emerse in seguito al sopralluogo di aprile dei carabinieri. Da qualche giorno, tuttavia, il cantiere ha ripreso la propria attività di lavoro, dopo lo stop preventivo.

Intanto sulla vicenda è scoppiata un’autentica bufera politica. Il centrodestra ha chiesto chiarimenti: «Avendo ricevuto segnalazioni da cittadini riguardo il sospetto che i lavori nel cantiere della scuola di Rovera procedessero con andamento discontinuo – fa sapere l’opposizione – il 4 maggio sono state chieste informazioni in merito al comune. La risposta ricevuta il 5 maggio afferma che “a seguito di ispezione da parte del NIL Carabinieri di Varese, dal 7 aprile 2017 nel cantiere è sospesa ogni attività che non riguardi la messa in sicurezza dell’area stessa”».

«Nella stessa risposta – aggiunge l’opposizione – è indicato che la ripresa delle normali attività è prevista per il giorno 8 maggio. Per meglio comprendere i fatti accaduti, è stato effettuato il 10 maggio un accesso agli atti, con acquisizione di documentazione cartacea fornita dagli uffici. In Consiglio Comunale, fra le altre cose, abbiamo chiesto quali siano le motivazioni che hanno portato all’ispezione dei carabinieri e alla sospensione del cantiere, in particolare se si sia trattato di un controllo di routine o se invece l’ispezione sia stata conseguenza di fatti che si sono verificati nel cantiere, piuttosto che di denunce (nel caso di queste ultime da chi presentate); inoltre per quale motivo il Consiglio Comunale e la cittadinanza non siano stati informati di un fatto del genere. Alle domande abbiamo ricevuto risposte vaghe, incomplete e zoppicanti».

La questione sarà oggetto di confronto anche in futuro: «Nel segno della trasparenza abbiamo chiesto un impegno da parte del sindaco (che non ha mai voluto rispondere) a convocare le specifiche commisioni consigliari entro 15 giorni rispetto eventuali futuri eventi. La maggioranza ci ha proposto di darci informazioni in un incontro per pochi eletti, senza verbale e registrazioni, rifutandosi di informare i cittadini in sedute istituzionali e pubbliche. Si sta parlando di una scuola pubblica a cui tutti teniamo, che presto, speriamo, sarà frequentata dai bambini malnatesi: per questo ci opponiamo al silenzio del sindaco e valuteremo la possibilità di convocare una Commissione o Consiglio Comunale per coinvolgere la cittadinanza».