Quando gli si pronuncia la parola “Pedemontana” gli vengono due sensazioni precise. Da un lato la soddisfazione di sapere che, in un futuro non lontano, il suo territorio si arricchirà di interventi compensativi. Dall’altro, l’auspicio che quella strada raggiunga finalmente il suo stadio di completezza e non rischi di ingrossare la famiglia delle italiche incompiute. Su ambedue i punti, il sindaco di Solbiate Olona ha idee precise. Perché è sì importante, evidenzia, che con i soldi derivanti da Pedemontana nascano nuovi elementi di attrazione per Solbiate. Ma è anche importante che, intanto, quella strada continui a camminare verso il suo stadio finale.
«Rispetto alla soluzione iniziale di un nuovo parco – specifica il primo cittadino solbiatese- noi abbiamo invece optato per altre soluzioni ovvero la risistemazione della scalinata che usavano i nostri nonni per raggiungere il vecchio cotonificio che ha un certo valore storico e affettivo e la riqualificazione della piazza di Solbiello».
Adesso che l’ultimo step, ovvero la costituzione di una commissione parlamentare, sembra diventato realtà, Melis sventola la bandiera della soddisfazione. E, per il decollo dei lavori che abbelliranno ulteriormente il tessuto solbiatese, sfodera una data: «I lavori relativi a queste opere di compensazione potranno cominciare il mese di settembre».
Fin qui le note liete. Ma, parallelamente, il sindaco solbiatese pensa alla strada qual è ora e quale dovrebbe essere. E il suo pensiero abbraccia due punti chiari: primo, le tariffe che chi deve impiegare l’arteria è chiamato a sborsare, secondo, il completamento dell’opera. «Per poter rendere razionale l’uso di Pedemontana – spiega Melis – occorrerebbe sicuramente rivedere il sistema tariffario ed è un discorso che feci a Di Pietro (Antonio, ex magistrato della Procura di Milano e presidente dimissionario di Pedemontana ndr) quando con i sindaci lo incontrammo a Varese alcuni mesi fa».
Toni altrettanto chiari sul secondo aspetto: «Certamente – spiega ancora – l’opera andrà condotta fino al suo termine altrimenti rischierà di essere un’altra cattedrale nel deserto». Dello stesso tenore erano state qualche tempo fa le affermazioni del sindaco di Fagnano Olona che aveva messo l’accento sulla necessità di tenere maggiormente conto su questo aspetto delle esigenze viabilistiche del territorio valligiano.