Dieci giorni fa più di 250 gallaratesi si sono riuniti davanti all’ex Ricamificio Zibetti, per manifestare il proprio disaccordo con la possibilità di ospitare nello stabile nuovi profughi. Il giorno dopo il sindaco ha redatto una petizione e mercoledì il capogruppo di Fratelli d’Italia ha protocollato una mozione per chiedere «al sindaco di attuare tutte le iniziative possibili per sensibilizzare il signor prefetto e il ministro degli Interni affinché non vengano più inviati nuovi stranieri richiedenti asilo politico sul territorio della città di Gallarate».
«Il nostro non è un atteggiamento di chiusura totale – spiega Martignoni – ci deve essere uno spirito di sussidiarietà ma sempre nel rispetto reciproco, regolamentando e soprattutto analizzando con attenzione i contesti in cui si realizzano centri di accoglienza o di supporto».
La localizzazione è l’aspetto più importante perchè, come sottolineato dal consigliere di FdI, in passato la scelta di via Beccaria nei pressi della stazione ha creato non pochi disagi. «Sono stati creati dei presidi fissi – continua Martignoni – per vigilare ed aumentare la “sicurezza percepita”». E per chi lo accusa di voler speculare su paure infondate (Kb ha assicurato che non verrà creato un centro di accoglienza) Martignoni ricorda il suo motto: «Per me prevenire è meglio che curare. Abbiamo già visto come si è comportata Kb in altre circostanze». E continua precisando come non capire che situazione si creerebbe a Sciarè «vuol dire essere miopi a livello amministrativo e non avere chiaro il concetto di progettualità a medio-lungo termine».
Il riferimento è ai problemi che attanagliano il quartiere pochi parcheggi e poche attività commerciali ma soprattutto «si ospiterebbero profughi nei pressi di due asili (e uno di prossima apertura), una scuola ed in quello che, almeno viabilisticamente parlando è il nostro centro».
Insomma un’ulteriore criticità che ha allarmato i residenti e di cui Martignoni si è fatto portavoce: «Credo che i cittadini debbano essere interpellati in decisioni che avranno un forte impatto sul territorio». Si tratta di una mozione, rassicura Martignoni, i cui concetti sono condivisi dalla maggioranza. E aggiunge: «Siamo disposti anche a fare delle piccole modifiche (senza stravolgerla) nell’interesse dei cittadini per trovare una soluzione percorribile ed il più possibile condivisa».