Una storia che ha dell’incredibile, se non fosse che a raccontarla è stato un sacerdote, don Matteo Rivolta (che si occupa della pastorale giovanile) durante l’omelia di martedì 20 giugno ai ragazzi del GrEst. Allora proviamo a definirla un piccolo prodigio (senza scomodare i miracoli, che sono cose serie). Ecco la vicenda: un palloncino rosso, di quelli usati per le feste di compleanno, parte venerdì 16 giugno 2017 dal giardino della All Saints’ Church of England Primary School in Blackheath, Londra.
Il palloncino colorato è stato utilizzato per una celebrazione in onore della vita e delle opere di Jo Cox, la leader politica britannica laburista Helen Joanne Leadbeater Cox, che tanto si battè per una soluzione del conflitto civile siriano e che fu uccisa il 16 giugno 2016 con tre colpi d’arma da fuoco e successivamente accoltellata dal nazionalista Thomas Mair.
Una donna assurta a simbolo di pace e di dialogo nelle complicate vicende mediorientali. Questo palloncino, volato sopra i cieli londinesi, è atterrato il 19 giugno nientemeno che nel giardino di don Mario Gonti, amministratore della parrocchia di Santo Stefano Protomartire di Taino. Un parroco cattolico, che ha ricevuto da una scuola anglicana questo messaggio di pace. Bellissimo il testo scritto sul biglietto legato all’oggetto volante: “We have more in common than that which divides us”. Tradotto: abbiamo più cose in comune, che ci uniscono di quante ci possano dividere. Una frase della leader laburista che traspira evangelismo ed ecumenismo fra le differenti Chiese.
«Un messaggio di speranza» come l’ha definito don Matteo che in un momento difficile come quello attuale, caratterizzato da attentati legati ai fanatismi religiosi suona commovente e stupendo. Il biglietto è corredato di indirizzo. Noi abbiamo provato a contattare l’istituto scolastico dal quale è partito il palloncino e dove è avvenuta la celebrazione per Joanne Cox. Con la speranza che qualcuno voglia rispondere al nostro appello e magari mandarci una foto della loro celebrazione. Una sorta di gemellaggio virtuale fra due comunità unite da un desiderio di pace e di speranza per la risoluzione dei conflitti che insanguinano le terre mediorientali. Perché le parole di Jo Cox in fondo sono quelle del Vangelo, che proclamano la fratellanza fra i popoli e che possono unire anche confessioni religiose diverse nel nome di una armonia che tanto manca in questo nostro mondo odierno.