Lì, dove le case di Inarzo si diradano per lasciare lo spazio a un verde rigoglioso, dove la Palude Brabbia – piccolo e nascosto gioiello di provincia – ha i suoi confini, dove il torrente Riale mormora verso la stessa completando un quadro che più bucolico, spettacolare e rilassante non può essere, risiedono le quinte del nuovo sogno di e di suo marito. Un sogno di colore blu tendente al viola, di forma tondeggiante e dal sapore dolce. Un sogno che rende Claudia, per tutti “Lalla”, la prima coltivatrice diretta di Inarzo e una delle poche imprenditrici donne del paese che strizza l’occhio al lago di Varese.
Da ieri mattina “I mirtilli di Lalla” sono su piazza, perfetti, sani e naturali nella loro genesi puramente biologica. Nascono dalla terra di un appezzamento di 1000 metri quadri che al momento ospita circa 150 piantine, all’apparenza piccole e delicate, ma in attesa di diventare alte anche due metri. Dove oggi stanno nascendo i primi succosi frutti, poco tempo fa a farla da padrone era l’incuria. Claudia e Carlo il loro sogno lo hanno allattato: hanno comprato un terreno abbandonato da 30 anni,
lo hanno messo a posto con il loro esclusivo sudore (è un piacere per i sensi camminare tra i sentieri e i ponticelli del campo, accanto a muretti ordinati e tirati su completamente a mano) e lo hanno “lanciato” in un’attività che batte allo stesso ritmo della loro passione: «Perché i mirtilli? Per il loro gusto e per non perdere le possibilità offerte dallo splendido terreno che abbiamo acquistato e sistemato – spiega Lalla, originaria di Gallarate e arrivata a Inarzo per amore di suo marito – Una coltivazione del genere non è cimento da poco: nella bella stagione ti impegna giornalmente.
Però è molto gratificante». E richiede la perfetta conoscenza delle dinamiche di una specie da una parte “forte” – le piante di mirtillo sono a produzione perenne – e dall’altra “bisognosa”: potatura, regolare fioritura dopo la perdita delle foglie che avviene solo se l’inverno regala almeno 30 giorni sotto quota 5 gradi, costante innaffiamento, accorgimenti per ottenere una crescita rigogliosa e senza ostacoli. Ora che i primi chili di bacche sono diventati realtà, la mente e la passione viaggiano verso un futuro ingrandimento («Vorremmo arrivare a 8000 mq» dice Lalla) e verso una produzione che renda merito agli sforzi fatti. Intanto i due coniugi – fedelissimi tifosi della Pallacanestro Varese: «Faremo assaggiare i nostri frutti ai giocatori di Caja» – si godono il loro paradiso di via I Maggio 34 (la distribuzione al dettaglio sarà invece in via Debozzone), circondati anche dall’affetto di amici e parenti, che sempre ieri hanno fatto da cornice alla bella festa inaugurale. Una sola la nota stonata: «Il sindaco aveva promesso di farci visita ma non si è presentato e non si è fatto più vivo». Beh, non sa che mirtilli si è perso…