Arcisate-Stabio, mercoledì prossimo vertice tra i due presidenti di Regione Lombardia e Canton Ticino nella sede della Regio Insubrica. «Prendiamo in mano le redini della questione e troviamo una soluzione positiva per i territori» promette Francesca Brianza, assessore regionale delegata i rapporti con la Confederazione Elvetica. Sarà lei mercoledì alle 14 a coordinare il faccia a faccia tra il governatore Roberto Maroni e il presidente del Consiglio di Stato Bertoli.
«Mercoledì 5 luglio, alle ore 14:00, presso la sede della Regio Insubrica, si terrà un incontro tra il Presidente Maroni e il Presidente del Canton Ticino Bertoli. Prendiamo in mano le redini della questione riguardante la Arcisate – Stabio e, in breve, troviamo una soluzione positiva per i territori».
Lo ha dichiarato l’Assessore di Regione Lombardia e delegata ai rapporti con la Svizzera Francesca Brianza che coordinerà l’incontro tra i due Presidenti.
«In queste settimane – ha dichiarato Brianza – alla Regio Insubrica il lavoro è stato intenso e assiduo. Grazie agli straordinari rapporti istituzionali fatti di continui contatti, si è riusciti a trovare soluzioni condivise per problematiche importanti come ad esempio quelle relative all’Albo delle Imprese Artigiane, la questione valichi o l’inquinamento del lago Ceresio che ha visto l’impegno di Regione Lombardia attraverso lo stanziamento di un milione di euro».
«La linea ferroviaria Arcisate-Stabio non è a rischio: la tratta su versante italiano sarà completata tra pochi mesi, entro la fine dell’anno, così come confermato in più occasioni sia da Regione Lombardia che dalle autorità elvetiche» lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo, in merito alla situazione legata alla linea ferroviaria. «In queste ore ho letto molti messaggi di preoccupazione rispetto al futuro dell’opera: la decisione dei Ticinesi non mette a rischio la realizzazione
della tratta, né i servizi previsti che partiranno nel dicembre prossimo, compreso il collegamento Varese-Malpensa. Detto questo, io credo vadano chiarite alcune questioni di merito che non possono essere minimizzate in alcun modo. La decisione degli svizzeri è una marcia indietro rispetto agli accordi presi nel 2011 ai tavoli di confronto con Regione Lombardia. Gli accordi si cambiano insieme e in modo condiviso: così come andava condiviso a un tavolo politico (e non solo tecnico) la scelta di non realizzare il collegamento Lugano-Malpensa, allo stesso modo gli svizzeri non possono decidere autonomamente di non rispettare gli accordi sottoscritti». Anche il consigliere regionale Emanuele Monti ha presentato un’interrogazione.