Sono passati 4 anni dai fatti di quel tragico 2 luglio che hanno portato alla scomparsa della sindaca Laura Prati ma il suo ricordo è ancora vivo.
Ieri mattina, davanti al Municipio, una folla composta e commossa, ha partecipato alla cerimonia in memoria di «una donna ed una mamma che ha saputo trasmettere i suoi ideali e che oggi è diventato un simbolo per i cittadini di oggi ma soprattutto di domani». Con queste parole il sindaco di Cardano al Campo ha voluto rendere omaggio, dopo l’ammaina bandiera, alla sindaca. «Quella terribile vicenda ci ha insegnato che non bisogna cercare scorciatoie – continua il primo cittadino cardanese – anche se a volte le situazioni prendono decisioni incomprensibili devono essere rispettate senza far ricorso alla “giustizia fai da te”».
Un pensiero condiviso anche da il sindaco junior del consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze: «Quattro anni fa la nostra città ha subito una grave perdita – interviene emozionato – Noi come membri di quel consiglio da lei fortemente voluto, vogliamo portare avanti i suoi valori».
Alla commemorazione era presente anche , senatrice e presidente dell’Associazione Culturale Laura Prati che ha spronato i cittadini a non lasciare sole le istituzioni: «La vostra partecipazione alla vita pubblica sia al centro delle vostre azioni – spiega – È il modo migliore per far camminare i valori di Laura nei nostri cuori, nella nostra testa ogni giorno. Quest’anno abbiamo scelto la parola legalità come filo conduttore della mostra allestita nel palazzo comunale».
La mattinata di ieri è stata anche l’occasione per inaugurare la mostra “Penso, dunque rispetto” che ha coinvolto gli alunni della scuola primaria e secondaria di Cardano al Campo: «Il tema della legalità è stato affrontato in maniera dalle classi scolastiche – spiega la professoressa e coordinatrice del progetto – Siamo riusciti a realizzare un’esposizione ricca di spunti ed idee interessanti». Dagli aquiloni realizzati con la carta dei giornali alla scultura di bottiglie di plastica usate il messaggio è chiaro: «le regole possono anche essere considerate restrittive – sottolinea la professoressa Aspesi – ma ci permettono di vivere insieme e rispettare ciò che ci circonda».
Tra i presenti anche il figlio : «È un momento doloroso e importante allo stesso tempo – racconta- È un modo per far vivere i suoi ideali e le sue battaglie come già facciamo attraverso l’associazione a lei intitolata». Il sostegno dei cittadini e l’impegno dimostrato da chi ha reso possibile la mostra non è passato inosservato: «Sono sicuro che se Laura fosse qui – chiude il sindaco – sarebbe contenta».