– Nuovo ospedale, Busto Arsizio e Gallarate sono pronte a partire: accolta la richiesta di Regione Lombardia di aderire all’Accordo di Programma che definirà infrastrutture, opere a contorno e destinazioni degli attuali ospedali. «Non vediamo l’ora di sederci attorno al tavolo per avviare la discussione» ammette l’assessore all’urbanistica .
Nei giorni scorsi, prima il Comune di Gallarate, poi quello di Busto Arsizio, hanno messo nero su bianco la conferma della loro disponibilità ad avviare l’accordo di programma per il nuovo ospedale che sorgerà a Beata Giuliana. Una formalità, sì, ma necessaria per far avanzare l’iter dell’ambizioso progetto, visto che a questo punto l’assessore regionale al welfare Giulio Gallera ha tutte le carte in regola per poter approvare in giunta la delibera con la bozza dell’Accordo di Programma, che sarà la base della trattativa tra Comuni e Regione.
Compiuto questo passo, le due amministrazioni locali potranno sedersi attorno al tavolo con Regione per «affrontare le varie questioni tecniche e viabilistiche e definire nel dettaglio le proposte di Asst e Ats sulle funzioni del nuovo ospedale e sulla destinazione degli attuali nosocomi», come sottolinea il sindaco di Gallarate . «Siamo pronti, il nostro ufficio tecnico è a disposizione per collaborare, aspettiamo solo di capire cosa dobbiamo fare e come» fa notare l’assessore bustocca Isabella Tovaglieri. Sono due in particolare i nodi da sciogliere. Da un lato, il capitolo delle opere infrastrutturali, con il necessario potenziamento dei collegamenti tra le due città e gli interventi per rendere accessibile l’area prescelta di Beata Giuliana.
È in questo capitolo che si valuteranno le proposte fatte dalle amministrazioni, come la creazione di una viabilità alternativa alla trafficatissima viale Milano per collegare Gallarate con Busto (passando da via Filzi a Madonna in Campagna con un sovrappasso sulla 336), ma anche la possibilità di reperire i fondi per la realizzazione della pista ciclopedonale lungo il Sempione tra Gallarate, Busto e Castellanza.
Dall’altro, il futuro delle aree degli attuali ospedali: se Busto Arsizio insiste sul mantenimento delle strutture riconvertendole a servizi socio-sanitari (reparti per i cronici e la riabilitazione, ma anche una Rsa e il concentramento delle sedi di Ats e Asst), Gallarate chiede di poter disporre delle aree che verranno liberate da funzioni socio-sanitarie per acquisirle al patrimonio comunale.