I resti delle civiltà antiche vivono ancora e sono presenti nella nostra vita di tutti i giorni. Forse non li notiamo, fanno parte della quotidianità, è difficile tenerli sempre sotto l’occhio. Ma c’è chi porta avanti un’opera di conoscenza e diffusione. Come , celebre per i suoi “Salti nel tempo” su “La Varese Nascosta”. Che oggi ci parla di Sant’Ambrogio.E nello specifico della torre campanaria della chiesa antica.
«L’Impero Romano ha lasciato un segno indelebile ma dimenticato dai varesini, un segno che svetta ancora a Sant’Ambrogio Olona. Si tratta del campanile della Chiesa Parrocchiale oggi Monumento Nazionale. La parte terminale con le campane venne aggiunta in un momento successivo ma altro non è che una torre romana del sistema di difesa tra Lago Maggiore e Como.
Nel IV secolo accanto alla torre venne edificata una cappella in memoria del passaggio di Sant’Ambrogio e successivamente ebbe sviluppo il paese (rimasto comune autonomo fino al 1927).
La storia risorgimentale vide l’utilizzo della torre campanaria da parte dei Cacciatori delle Alpi che si appostarono per osservare i movimenti delle truppe austriache».