Il buco nell’asfalto apertosi lo scorso 22 maggio sulla strada statale 394, sul territorio comunale di Luvinate, a fianco della chiesa parrocchiale, è ancora lì, coperto da allora soltanto da una lastra posizionata “temporaneamente” dai tecnici di Anas, per permettere la normale circolazione del traffico su entrambe le carreggiate della trafficata arteria stradale, che collega Varese con il nord della provincia. La lastra di metallo collocata il 23 maggio scorso è sempre la stessa ed è
sempre lì a coprire la voragine; da due mesi nulla è cambiato, nonostante le continue sollecitazioni dell’amministrazione comunale perché il problema venisse risolto una volta per tutte. Vista la situazione di stallo, il sindaco di Luvinate Alessandro Boriani ha deciso di interessare della questione direttamente il Governo e il presidente nazionale di Anas. «Siamo ad inizio luglio – afferma Boriani – e i diversi solleciti inviati dall’amministrazione comunale ai responsabili di Anas di Regione Lombardia, proprietaria del tratto di strada interessato, non hanno prodotto i risultati attesi; al momento, non abbiamo ricevuto notizia in merito all’avvio dei lavori». Per questo, nei giorni scorsi, dal municipio di Luvinate è partita una lettera ufficiale con direzione Roma. «Abbiamo deciso di interessare il Governo, il presidente nazionale di Anas dottor Armani, fiduciosi che un loro interessamento potrà aiutare a raggiungere una soluzione positiva per tutti» annuncia il sindaco. La posa di un pannello di metallo non può essere una soluzione accettabile; il principale timore è legato alla sicurezza delle tantissime persone che ogni giorno viaggiano sulla 394, che già di per sé non è una strada sicura ed è stata anche nel recente passato teatro di numerosi incidenti, anche mortali. Il Comune di Luvinate evidenzia anche l’urgenza e la necessità di sistemare il significativo sprofondamento del tratto stradale, «sia perché – ricorda il primo cittadino – la soluzione ad oggi adottata, ovvero un pannello di metallo, potrebbe risultare di per sé rischioso, magari solo perché scivoloso per una moto oppure per una bici». L’ideale sarebbe realizzare i lavori di sistemazione definitiva della strada durante i mesi estivi, per evitare problemi alla circolazione stradale, visto che si renderà necessario, quasi sicuramente, la chiusura della carreggiata interessata e l’istituzione di un senso unico alternato, esattamente come successe a maggio nella fase dei lavori di emergenza. «Vorremmo evitare che la sistemazione del tratto interessato possa avvenire a settembre, quando tra ripresa del lavoro e l’apertura della scuole si moltiplicherà il transito di autoveicoli, con enormi disagi per tutti» conclude Boriani.