Buone notizie per tutti i pendolari. La Regione acquista 160 nuovi treni

L’annuncio del presidente Maroni: «Pronti 1,6 miliardi»

Nel bel mezzo della calda estate dei pendolari alle prese con ritardi e soppressioni da record, irrompe l’annuncio del governatore Roberto Maroni: Regione Lombardia stanzia «1,6 miliardi di euro per comprare subito 160 nuovi treni». È un emendamento approvato in commissione bilancio ad aprire la porta al rinnovamento del materiale rotabile. «Oggi trasportiamo 730mila persone, diventeranno oltre un milione entro cinque anni» fa sapere l’assessore ai trasporti Alessandro Sorte. I 160 nuovi treni manderanno in pensione quelli più

vecchi, su una flotta regionale di circa 350 treni in servizio, di cui la metà acquistati dopo il 2007. Il 65 per cento dei nuovi convogli saranno ad alta capacità (a due piani), destinati alle linee S e al passante ferroviario. «Una cifra importante di questi andrà a sostituire quel 45% di treni che attualmente viaggiano sulle linee della Provincia di Varese pur avendo un’età superiore ai 35 anni – sottolinea il consigliere regionale varesino della Lega Nord Emanuele Monti – un’ottima notizia per i pendolari, che hanno spesso lamentato il problema della qualità del materiale rotabile. Le tre tratte che interessano il nostro territorio infatti trasportano una media di oltre 120 mila passeggeri ogni giorno distribuiti su 191 corse e nel triennio 2014-2017 si è migliorata notevolmente la puntualità.

Ad esempio il Varese-Porta Garibaldi è passato da un tasso di puntualità del 38,5% nel 2014 all’attuale 89%. I nuovi treni sono l’ultimo tassello per il miglioramento del servizio». Un plauso alla “cura del ferro” di Maroni arriva anche dal presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo: «Un impegno concreto per risolvere il problema dei disservizi non con la logica dell’intervento spot, ma in maniera strutturale. Il vero modo per potenziare e rendere più efficiente il servizio per i pendolari è proseguire nel rinnovamento del materiale rotabile». Ma dall’opposizione le critiche non si risparmiano. Per il segretario regionale Pd Alessandro Alfieri è «un’operazione di fine stagione con pochi soldi veri e una notevole ipoteca sugli investimenti dei prossimi 15 anni. Se la Regione non si fosse resa conto solo a pochi mesi dal voto dell’emergenza dei treni lombardi, vecchi e inefficienti, oggi i pendolari apprezzerebbero la differenza». Per il Movimento Cinque Stelle quello di Maroni sarebbe «un abile gioco di prestigio che fa apparire sulla scena 160 nuovi treni. Ma c’è il “barbatrucco”: a guardar bene le carte, da qui al 2019 lo stanziamento sarà di soli 100 milioni, sufficienti al massimo per l’acquisto di 10 treni che, se andrà bene, saranno messi in circolazione nel 2020. Gli altri 150 li vedranno forse i nipoti dei pendolari nel 2050».