– Il prefetto assicura che i richiedenti asilo in sovrannumero saranno ricollocati altrove e il sindaco di Besnate interrompe lo sciopero della fame. «In migliaia mi hanno manifestato sostegno» rivela il primo cittadino.
Una vittoria su tutta la linea, quella di Giovanni Corbo, che aveva iniziato lo sciopero della fame lunedì sera, quando in occasione dell’assemblea pubblica convocata sul tema dell’accoglienza dei migranti, aveva ammesso che non erano stati rispettati i patti di una presenza di un numero massimo di 15 ospiti all’interno della struttura di via Monterosa gestita dalla cooperativa Versoprobo. Il fatto che i richiedenti asilo “contati” fossero risultati più del doppio di quelli preannunciati, aveva convinto Corbo, iscritto al Pd e alla guida di una lista civica di centrosinistra, ad optare per un gesto clamoroso, che lanciasse un segnale forte sulla vicenda dell’emergenza profughi.
Dopo aver mantenuto costanti contatti quotidiani con il prefetto , il sindaco ha ricevuto ieri la notizia che attendeva: «Abbiamo ricevuto una nota formale da parte della Prefettura in cui ci viene comunicato che, entro lunedì prossimo, tra gli otto e i dieci richiedenti asilo ospitati a Besnate saranno collocati in altra struttura e che entro le settimane immediatamente successive saranno collocati in altre strutture gli altri richiedenti asilo fino al raggiungimento di 15 ospiti a Besnate.
Interrompo, pertanto, al quarto giorno il mio sciopero della fame». Corbo aveva chiesto a Zanzi un «impegno concreto e formale» a ristabilire la situazione che era negli accordi, e questo è arrivato, nero su bianco. Ora però il sindaco che è diventato un simbolo può ringraziare «le migliaia di persone che in forma privata in forma pubblica in maniera diretta mi hanno manifestato sostegno» e tenere alta la guardia sul tema: «È ora che l’accoglienza ai richiedenti asilo non venga data con formule emergenziali, ma con una razionale distribuzione sul territorio affiancandola ad una accurata gestione dei flussi migratori».
Concetti in linea con quelli del suo collega di Comerio , secondo cui «il nostro Paese, oltre a soccorrere e salvare tantissime persone, non è riuscito a creare un’organizzazione efficiente per la gestione di questa tematica, sicuramente complessa, ma che richiedeva un approccio molto pragmatico, che purtroppo la nostra politica non ha».
Intanto a Besnate il sindaco Corbo fa il pieno di consensi “social” e il capogruppo di maggioranza assicura: «Vigileremo affinché questi impegni vengano rispettati e le persone ospitate in rispettino i costumi e soprattutto le regole di buona convivenza nel nostro paese».