Nessuno è profeta in patria. Un detto. Una regola. Un assioma che si perde nella notte dei tempi e soprattutto che mai invecchia. La letteratura di tutti gli sport e di altri campi è zeppa di personaggi che hanno trovato gloria lontano da casa. Ne fa già parte, conoscendone i suoi effetti collaterali, la quindicenne bustocca , pattinatrice del Roller Macherio, fino a tre fa anni in forza all’Accademia Bustese Pattinaggio. Un po’ forse a malincuore, consapevole coi genitori del disagio logistico per gli allenamenti, ha deciso comunque di tesserarsi per la società brianzola.
Sarà stata l’aria della Brianza, ma in verità è la sua bravura, nel 2015 e nel 2016 sono arrivati due titoli italiani nel roller cross ed un secondo posto quest’anno nella specialità spead ai recenti campionati tricolori svoltisi ad Acireale. Un primo posto mancato per un inconveniente tecnico perché «si erano rotte le fotocellule che segnano i tempi, una sosta improvvisa di venti minuti e questo prima che andassi in pedana. Lì ho perso la concentrazione, mi sono anche un po’ innervosita, ed ho perso anche il titolo italiano». Non ha però mancato il podio a dimostrazione di una continuità di prestazione unitamente alle qualità di Micaela sostenute da una vera passione per questo sport. Notizia poi, non certo da ultima pagina, è che la pattinatrice bustocca si fregia del titolo di campionessa regionale lombarda ininterrottamente dal 2012 a quest’anno.
«Mia mamma da piccola voleva che facessi nuoto, ma non mi piaceva – racconta – una volta vidi l’esibizione delle ragazze dell’Accademia Bustese alla festa del rione San Giuseppe e mi è piaciuta tantissimo. Avevo cinque anni e da quell’età mi sono iscritta all’Accademia Bustese Pattinaggio e vi sono rimasta fino a 12».
E non è facile rimanere a livelli alti dovendo combinare lo studio (liceo scientifico) con gli allenamenti che «faccio a Vanzago, alle porte di Milano, con i miei allenatori e perché Vanzago non è dietro l’angolo di Sacconago dove abito; gli allenamenti sono quattro alla settimana di due o tre ore, anche se a me piace molto questo sport».
Che Micaela vorrebbe avesse anche un respiro internazionale «con la partecipazione ai campionati del mondo: so che per arrivare lì devo migliorare i miei tempi». Insomma, c’è da lavorare, ma è il sogno di ogni ragazzo o ragazza che faccia sport agonistico. Ed allora l’augurio per Micaela è diventare profetessa in una patria in cui il colore del cielo sia composto da quelli dell’iride.