La Lombardia annessa alla Svizzera? Tra i politici, piace solo ai leghisti. «Un sogno ricorrente» per . «L’Europa riparta dalla Svizzera» invoca . «Boutade da respingere con forza» l’opinione del “Dem” . E il forzista ribalta la questione: «Il tricolore non si tocca. Ma sarei il primo a votare a favore di un’annessione della Svizzera all’Italia».
L’ipotesi di “Grande Svizzera”, comprendente la Lombardia, lanciata dal quotidiano elvetico Neue Zürcher Zeitung, divide la politica varesina. Per il segretario provinciale della Lega Nord Matteo Bianchi quello di un’annessione alla Confederazione tanto amata dall’ideologo del Carroccio Gianfranco Miglio è «un sogno ricorrente, una possibilità di autodifesa dello spazio alpino e prealpino contro il super stato europeo». La «bella notizia» del quotidiano elvetico viene definita «fantapolitica ma non troppo» dal consigliere regionale della Lega Nord Emanuele Monti.
«Quella cartina disegnata dalla NZZ rappresenta il cuore pulsante dell’Europa, e nel ripensare al modello europeo, anche la Svizzera potrebbe rientrare in gioco – ragiona Monti – come la Lombardia, anche un altro motore europeo qual è il Baden Wurttemberg è limitato dallo Stato tedesco e dai vincoli dell’Europa. Ma visto che ai tavoli europei, le Regioni più ricche chiedono meno burocrazia, regole più chiare, una tassazione che agevoli le assunzioni e investimenti su infrastrutture sovranazionali come l’Alptransit, paradossalmente questa boutade potrebbe diventare la proposta di ripartenza dell’Europa. Un’Europa che riparte dalla Svizzera, che è la quintessenza in piccolo di quello che dovrebbe essere l’Europa». Del resto, Monti ricorda che «da sempre l’Europa delle Regioni è la linea della Lega». Se i leghisti sognano, il segretario provinciale del Partito Democratico Samuele Astuti boccia senza appello l’ipotesi lanciata a Zurigo: «Più che una proposta mi sembra una boutade, che respingiamo con forza e determinazione – le parole di Astuti, che è anche sindaco di frontiera nella sua Malnate, ad un tiro di schioppo dal Canton Ticino – l’Italia, come sancito in Costituzione, è e rimane una e indivisibile, e questo non è minimamente in discussione. Piuttosto che commentare estemporanee uscite estive che non ci appartengono, concentriamoci invece su come permettere ai nostri territori di rafforzarsi aumentando la competitività sul piano imprenditoriale e sul piano dell’offerta dei servizi, per fare in modo che i cittadini lombardi possano lavorare all’interno di un sistema che garantisce efficacia ed efficienza». Ma c’è anche chi vede il bicchiere mezzo pieno, e cerca di rovesciarlo: «Leggo questa “boutade” come un riconoscimento, seppur tardivo, all’eccellenza lombarda da parte della Svizzera, che è abituata ad una qualità di vita di alto tenore e quindi ha un’asticella molto alta sotto questo punto di vista – fa sapere il consigliere regionale di Forza Italia Luca Marsico – leggo questo anelito in modo positivo, con la speranza che i cittadini lombardi, al di là delle mille difficoltà, ne siano consapevoli per primi. Anche se suona strano e in contraddizione rispetto a quelle forze politiche d’oltre confine che pensano addirittura di chiudere le frontiere». Stando al “gioco” delle provocazioni, anche Marsico lancia la sua: «Mi si lasci però dire che, per chi come me ha il tricolore stampato nel cuore, fa un po’ sorridere pensare ad una regione come la Lombardia annessa alla Confederazione Elvetica – ammette l’esponente di Forza Italia – ma il giorno in cui la Svizzera dovesse chiedere l’annessione alla Lombardia, sarò il primo a far sventolare il tricolore e a votare a favore di una richiesta del genere». Insomma, l’esatto ribaltamento dell’ipotesi della NZZ e del «sogno» dei leghisti: una Svizzera inglobata sotto il tricolore italiano.