Bruno Arena sta bene, nonostante le bufale che si rincorrono in rete.
Il figlio Gianluca è stato costretto, e purtroppo non è la prima volta, a rassicurare amici, conoscenti e fan del comico varesino, colpito da una emorragia cerebrale 4 anni fa. «Dedicata a tutti gli amici di papà – scrive sotto l’immagine sorridente del padre – che gli danno forza coi loro messaggi e commenti… ma anche a quei “leoni da tastiera” che sostengono sia morto o addirittura lo insultano sul web solo per creare un po’ di traffico, che pena che fate!».
Un messaggio diventato necessario come spiega Gianluca per «rassicurare le persone che mi hanno chiamato o semplicemente non sapevano a cosa credere». Non è la prima volta che qualcuno di questi “leoni” diffonde notizie false.
«Condividono una foto a caso di Bruno scrivendo: “riposa in pace” o “RIP”. E subito iniziano i commenti e le condivisioni. In pochi minuti la notizia diventa virale. Lo fanno per i like e le condivisioni. È una cosa agghiacciante». La bufala che circola più spesso è proprio quella della morte.
«Mi è capitato di ricevere decien di messaggi di condoglianze e di scoprire così che era stata divulgata l’ennesima falsa informazione».
Rosy, la moglie di Bruno, non è attiva sui social. «Mamma, non avendo Facebook, non conosce nemmeno l’uso sbagliato che se ne può fare anche se le condivisioni sono in buona parte frutto dell’amore che le persone hanno nei confronti di papà».
A volte basta un commento per scatenare confusione. «In questo caso tutto è partito da un video postato per salutarlo». In uno dei commenti si domandava se non fosse morto.
«Da lì in poi nessuno è andato a controllare il testo precedente, ma i commenti sono proseguiti su quella linea». L’unica “difesa” di Bruno è la sua famiglia. «Cerco di seguire quel che viene pubblicato e cerco di spiegare ad uno ad uno quando serve». Non mancano commenti gratuiti e spiacevoli, che scadono persino nella pura cattiveria. «Ci sono delle pagine di una volgarità imbarazzante. Qualche tempo fa ne ho segnalata una che riproponeva una foto di papà con un testo irripetibile, ma mi è stato risposto che non infrange regolamento di Facebook».
Sul web «è impossibile avere il controllo di tutto. Noi però abbiamo l’opportunità di fornire aggiornamenti veri così che chi è interessato sappia di poterli cercare sul mio profilo o su quelli dei Fichi d’india».
A Bruno è stato riferito ed è riuscito a comunicare cosa ne pensi: «ha sorriso, lui sa che c’è tanta gente che gli vuole bene e degli altri se ne frega abbastanza». In questi giorni è a Riccione per la riabilitazione. «Ho chiesto subito a mamma di mandarmi una foto» proprio per documentarne lo stato di salute. Nell’immagine Bruno, con cappellino e occhiali, è ritratto sull’auto che utilizza per muoversi attrezzata per il trasporto di persone con disabilità, frutto del progetto del quale è testimonial “Rolfi freedom of Moving”, ideato da Dario Rolfi e Franco Bomprezzi. Il giovane Arena spiega che «la maggior parte dei commenti su Bruno è sempre positiva e dimostra l’affetto che la gente ha per papà. Vorrei però fermare queste speculazioni, ma pare che tanto le usino per ricaricare la propria autostima».