Fermato dai carabinieri per un controllo stradale finisce con l’essere denunciato per spendita o introduzione di denaro falso sul territorio nazionale. E’ il secondo caso in una settimana: sale l’attenzione verso il fenomeno da parte delle forze di polizia.
Sei giorni fa un trentaseienne di Induno Olona era stato arrestato a Barasso dopo aver pagato il pieno della sua scassatissima Fiat Panda con banconote da 20 euro fasulle. L’altro ieri nei guai è finito un ventisettenne di Arcisate fermato dai carabinieri della stazione di Azzate per uno dei tanti controlli su strada messi in campo dal comando provinciale dell’Arma su tutto il territorio di competenza per garantire a tutti un Ferragosto sicuro. Il ventisettenne, che ha precedenti,
si è fermato all’alt dei militari ma ha mostrato da subito un comportamento molto strano. Era molto nervoso, irrequieto e visibilmente ansioso di allontanarsi. Un comportamento che non è sfuggito all’occhio professionale dei carabinieri che hanno quindi approfondito i controlli a carico del ventisettenne. Sino a quando dal portafoglio dell’uomo non è spuntata una banconota da 50 euro falsa. Una banconota ben contraffatta e infilata in mezzo ad altro denaro vero (di taglio più piccolo) pronta per essere spesa evidentemente che però non ha ingannato i militari. Per il ventisettenne è scattata la denuncia.
Il ragazzo avrebbe detto di non sapere da dove arrivasse quel denaro falso.
La scoperta alza la soglia di attenzione. Settimana scorsa, infatti, l’indunese era stato scoperto dall’occhio attento di una benzinaia. L’uomo aveva pagato il pieno con denaro fasullo ma la gestrice della piazzola di rifornimento se n’era accorta in pochi minuti allertando i carabinieri. Che avevano rintracciato la Panda con a bordo il trentaseienne e un’amica immediatamente. I militari aveva perquisito l’abitazione dell’indunese trovando qualcosa di preoccupante: una cinquantina di banconote da 20 euro tutte fasulle per un ammontare di circa mille euro in contanti falsi. Una quantità decisamente rilevante di denaro taroccato. Tanto che per l’uomo erano scattate le manette.
Così come avvenuto anche in altri frangenti l’indunese ha taciuto davanti al giudice sulla provenienza del denaro. Ai militari, al momento dell’arresto, aveva invece raccontato una storia incredibile. Aveva trovato quel mucchio di denaro falso per caso in una busta infilata in un buco lungo via dei Mille a Varese.
Il fenomeno della diffusione di denaro falso sul territorio è purtroppo tornati auge. Pochi mesi fa un ragazzino aveva cercato di pagare le consumazioni fatte a una pesca di beneficenza con 50 euro falsi cercando così di intascare denaro vero con il resto. Mentre a maggio un genitore ha pagato la gita scolastica del figlio che frequenta un istituto in provincia con banconote false. La scuola si è purtroppo resa conto troppo tardi di essere stata ingannata. E’ stato quindi impossibile risalire a chi avesse utilizzato denaro fasullo per pagare la gita al figlio.