Negli ultimi anni, le gioie dell’Italia ciclistica si sono poggiate sulle spalle esperte del siciliano Vincenzo Nibali e su quelle più giovani e fragili del sardo Fabio Aru.
Fino all’anno scorso i due sono stati compagni di squadra, all’Astana, e mai uno contro l’altro; da questa stagione però Nibali ha sposato il progetto della Bahrain Merida, e questa sua scelta porterà lo Squalo ed il Cavaliere dei quattro mori a sfidarsi per la prima volta da avversari alla prossima Vuelta a Espana.
La sfida, il testa a testa, è il sale dello sport e le tre settimane in terra iberica proporranno un inedito davvero interessante ed imperdibile per il ciclismo di casa nostra. Aru contro Nibali, il 27enne reduce dal quinto posto al Tour de France ed il 33enne che ha messo in bacheca il terzo posto all’ultimo Giro d’Italia. Al via da Nimes, in Francia, non ci saranno solo loro, perché dovranno vedersela con avversari di grande caratura come Chris Froome, che cerca il primo successo spagnolo dopo tre secondi posti, oppure Romain Bardet che dopo il podio al Tour vuole la definitiva consacrazione. Tanti i motivi di interesse per seguire l’ultimo grande giro della stagione (al via sabato), ma come detto per l’Italia delle due ruote quello principale è osservare per la prima volta il duello Nibali-Aru, mai di fronte da avversari prima d’ora.
Una sfida che si sarebbe dovuta consumare già in occasione dell’ultimo Giro d’Italia, ma che l’infortunio di Aru ha rimandato di circa quattro mesi. Non ci sarà, a guidare l’Astana, Stefano Zanini, che ha però sufficienti elementi a disposizione per giudicare il testa a testa tra i due azzurri del pedale: «Io dico, ben venga questo duello tra Vincenzo e Fabio. Tra di loro c’è una rivalità molto leale perché sono grandi amici, la strada deciderà chi tra i due sarà il vincitore del confronto. Nel caso si rivelasse utile per entrambi, potrebbero anche stabilire alleanze nel corso delle tre settimane. Io penso che vedremo una bella sfida tra due ragazzi intelligenti, molto rispettosi l’uno dell’altro, speriamo di divertirci. Aru sta bene e ha recuperato bene dalla bronchite del Tour de France».
Zanini, come detto, non ci sarà: dopo aver fatto il Tour di Polonia e l’Eneco Tour, sarà ad Amburgo con il “resto” dell’Astana. Un altro grande, grandissimo motivo di interesse di questa Vuelta è il congedo dal ciclismo di Alberto Contador, che dopo la corsa di casa lascerà definitivamente il professionismo. Al suo fianco, alla partenza e nell’ultima settimana, ci sarà l’amico Ivan Basso.