Il nubifragio associato a raffiche tempestose abbattutosi su Varese città e paesi limitrofi nella serata di sabato scorso danno un chiaro segnale di clima in “avaria”. Contando i danni associati al maltempo possiamo definirlo quasi un problema, alla pari di chi invoca il caldo estremo che ha come conseguenza il generarsi di fenomeni così violenti come quelli da noi assistiti.
Ma a che cosa abbiamo davvero assistito? Ad un rovesciamento immediato di aria fredda che dal cumulonembo (nube temporalesca) si è rovesciata al suolo accompagnando il forte scroscio di pioggia, in gergo tecnico viene chiamato downburst. L’aria, impattando al terreno, si espande in moto orizzontale generando una distesa di raffiche di vento importanti, da qui la possibilità di vedere letteralmente rase al suolo piante e oggetti. Un effetto che ricorda tanto quello che genera un tornado o tromba d’aria.
Ma cercando di lasciarsi alle spalle quello che a Varese non si vedeva da chissà quanto tempo, che in realtà è stato un semplice arrivo di aria più fresca su un lago caldo e umido, è stata solo la modalità a spaventare, da ovest è pronto di nuovo a farci visita l’anticiclone africano. Un via vai di correnti bollenti che sembrano non conoscere altre direzioni quest’anno se non prendere di mira le nostre regioni.
La persistenza inoltre di valori molto alti per il periodo continuano incontrastati dal mese di maggio e non se ne vede a breve una via di uscita immediata, anzi, proprio grazie a questa fase molto calda in arrivo potrebbe esserci il rischio che una goccia fredda al largo del Portogallo possa dare una mano al perdurare di valori anomali per ulteriori giorni della prossima settimana.
Senza entrare nel tecnico possiamo ampiamente confermare che farà ancora caldo con valori tutt’altro che gradevoli: Varese ritroverà ampio spazio per ospitare temperature over 30 gradi, sulla medio-bassa pianura addirittura non si potranno escludere nuovi picchi tra i 34 e 36°. Insomma, un’altra tegola per chi pensava e sperava che “la prima pioggia d’agosto rinfresca il bosco”.
Non ci sono infatti cambiamenti dello scenario a larga scala che possano mettere una parola fine al gran caldo per l’estate 2017. Eppure a fine agosto le medie climatiche iniziano ad abbassarsi, la città inizia ad abbozzare un primo effimero assaggio di autunno in lontananza. Il primo di settembre apre, meteorologicamente parlando, la nuova stagione ma niente di tutto questo si vede all’orizzonte.
Quindi che aspettarci per i prossimi giorni? Cieli sereni o poco nuvolosi, afa in aumento, massime 31-32°, minime 17-20° ed ecco servita l’ennesima botta calda. La sua durata dipenderà da come si andranno ad incastrare i vari scenari a scala europea.