È una grande Italia alla Vuelta, una grandissima Italia. Dopo la vittoria di Vincenzo Nibali ottenuta lunedì pomeriggio ad Andorra La Vella, ieri un altro italiano ha concesso il bis a Tarragona, nella quarta tappa, la prima con arrivo in territorio spagnolo (catalano nello specifico).
Ha vinto Matteo Trentin in volata, ed è una vittoria che il 28enne trentino di Borgo Valsugana ha ampiamente meritato anche per quanto messo in mostra nei giorni scorsi. Per Trentin si tratta della dodicesima vittoria in carriera, la prima alla Vuelta, la quarta complessiva in un grande giro: troppo spesso relegato dalla Quick Step al ruolo di gregario, Trentin ha sempre dimostrato di avere un talento di prim’ordine. Ieri ha vinto da vero finisseur, dopo aver sfruttato nel modo più consono il lavoro dei compagni di squadra: si è messo a ruota di Juan Lobato negli ultimi metri, uscendo alla perfezione per lo sforzo finale. Alla seconda tappa era giunto secondo alle spalle del compagno Lampaert, regolando il resto del gruppo in volata, così come secondo con la Quick Step lo era stato nel cronoprologo d’apertura: a furia di insistere, il giusto premio è arrivato.
Con questo successo, oltretutto, Trentin completa la tripla coroncina vincendo almeno una tappa in tutti e tre i grandi giri: Lione al Tour 2013, Nancy al Tour 2014, Pinerolo al Giro 2016 e appunto Tarragona ieri.
Alle sue spalle lo spagnolo Juan Lobato, poi un tris di belgi fino alla quinta posizione: Van Asbroeck, Theuns e Debusschere. Sesto Sacha Modolo, sempre nelle prime posizioni ma non ancora in grado di salire sul podio.
Non cambia nulla in classifica generale, con Chris Froome che resta leader con due secondi di margine su un terzetto di corridori: De La Cruz, Roche e Van Garderen. In tre frazioni in linea percorse fino a qui, è il secondo successo italiano dopo quello di Vincenzo Nibali, ma la giornata del grande ciclismo italiano viene completata da un altro acuto di Elia Viviani, che si è aggiudicato davanti a Nacer Bouhanni la prima tappa del Tour du Poitou Charentes, che si corre in Francia. Anche per Viviani, che l’anno prossimo sarà compagno di squadra di Trentin alla Quick-Step, è un momento d’oro, considerato che domenica si è regalato anche la vittoria alla Cyclassic di Amburgo. Per il veronese, sesto successo nel 2017 e 46esimo in carriera.
Oggi la Vuelta è attesa ad una giornata particolarmente intensa: cinque salite da affrontare (tre di terza e due di seconda categoria), nessuna però particolarmente impegnativa, con il traguardo ad Alcossebre, in cima ad uno strappo molto duro di un chilometro, che concluderà una salita di 3.4 km al 4.2% (Ermita de S. Lucia, di terza categoria). Se affrontata a ritmo alto, la tappa può mietere qualche vittima eccellente.n