«Voglio parlarci. Voglio guardarlo negli occhi e voglio trovarci quella carica che lo ha fatto crescere lo scorso anno». Poco più di una settimana fa coach Attilio Caja è stato molto chiaro dalle colonne de La Provincia sul conto di Norvel Pelle, aggregatosi ieri alla squadra nel ritiro di Chiavenna dopo la parentesi agonistica con la canotta del Libano e dopo un’estate in cui non si è limitato a godersi semplicemente un meritato riposo.
Per Norvel i mesi appena scivolati via sono trascorsi in una rutilante vetrina addobbata – da chi gli sta vicino, lo consiglia, lo gestisce – per acuire la sua parabola professionale. A nostro avviso prima del tempo. C’è chi ha deciso che Varese fosse già troppo “stretta” per le sue attuali ambizioni e ha provato in tutti i modi a trovargli una destinazione più consona, economicamente e non solo. Le cronache hanno registrato un nulla di fatto: la merce è rimasta in vetrina, ancora troppo costosa (leggi buyout fissato dalla società) per quello che ne è il valore percepito.
Domanda: cosa ha intenzione di fare ora il nostro? Con che animo si porrà verso la stagione che lo attende? Dalla risposta ricavata dipenderà una buona parte delle fortune della corrente Openjobmetis. Esagerati? No. Un Pelle che dimostri di avere ancora voglia di sudare e di crescere a pane e rimbrotti dell’Artiglio è una carta che le altre contendenti della corsa salvezza non possiedono nel mazzo della panchina: difficile recuperare dal fondo di un roster una capacità così marcata di cambiare difensivamente le partite, intimorendo gli avversari con braccia smisurate, atletismo sopra la media e quel pizzico di furbizia che si spera acquisita dal ragazzo dopo gli allenamenti mirati della seconda parte della scorsa stagione.
Al contrario, un Pelle svogliato, demotivato, che si percepisse costretto nella supposta mediocrità di un passato considerato già chiuso, più che un problema sarebbe un’occasione persa. Per lui soprattutto. Ci pensi bene il buon Norvel: un’altra stagione ben interpretata renderebbe la prossima estate molto più interessante per lui di quella da “vorrei ma non posso” da ieri messa in archivio.