– Forse, quando sedeva sui banchi del consiglio comunale di Fagnano Olona, non credeva che un giorno sarebbe diventata parlamentare della Repubblica Italiana. E invece lei, , trentasettenne parlamentare del Partito Democratico, il volo l’ha spiccato.
Passione e impegno non solo sono rimasti gli stessi di quando faceva politica nella sua Fagnano ma sono ulteriormente lievitati. Sua, per esempio, la legge contro lo spreco alimentare. «Proprio sui banchi del consiglio comunale – ha spiegato – ho cominciato a capire la bellezza del cercare di dare risposte concrete ai bisogni delle persone, è un patrimonio che mi porto dietro sempre».
Sfidando la febbre, la giovane parlamentare ha voluto incontrare il pubblico alla festa cittadina del PD. Per ripercorrere quanto compiuto in questi anni dai governi di e , certo. Ma anche per fare un’analisi senza sconti sulla realtà locale. «Certo le criticità come la povertà economica e la difficoltà che spesso le persone hanno a procurarsi i beni primari resta – ha esordito – ma ritengo che Governo e Parlamento in questi anni abbiano messo in pista misure importanti per far crescere il paese;
alcuni degli effetti li si apprezza già ora, altri saranno più visibili in futuro». E, oltre alla legge contro lo spreco alimentare, ha citato i provvedimenti su riforma del terzo settore, reddito di inclusione sociale che, ha detto «porterà beneficio a 660 mila famiglie di cui 550 mila con minori». E poi il jobs act, il “dopo e durante noi” a sostegno dell’inserimento dei disabili, la riforma del codice degli appalti, le leggi sulla cura del territorio.
Ma il suo sguardo, da buona conoscitrice del territorio da cui proviene, si è incentrato anche sul discorso locale e in particolare sul tema dell’accoglienza dei migranti. E, mettendo al bando i giri di parole, ha subito messo le cose in chiaro: «il fatto che su 139 comuni della Provincia di Varese meno di 40 abbiano deciso di attuare l’accoglienza lascia molto pensare, a volte penso addirittura che non si voglia gestire il problema per continuare a parlarne».
E giudica del pari un’occasione persa per il territorio provinciale non avere adottato la soluzione dello Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, ndr): «mi risulta – ha proseguito – che a Fagnano e Gorla Minore ci siano strutture con molti migranti che a volte presentano problemi, il discorso dei migranti è meglio gestibile con gli Sprar che danno al territorio maggiore autonomia organizzativa e garantiscono una migliore integrazione; vorrei che Varese guardasse come esempio la provincia di Lecco dove comuni di diverso colore politico si sono messi insieme dando vita a un sistema di rete dove il fenomeno migranti è gestito in modo migliore».
E ancora, gestire il discorso dei migranti senza tenere conto di un’ottimale integrazione con la popolazione è impensabile. E quindi, ha aggiunto, bando a soluzioni temporanee e raffazzonate e largo a «soluzioni che tengano conto del disagio della cittadinanza e realizzino una buona integrazione come potrebbe essere lo Sprar».
Senza dimenticare, ha concluso, che «finora l’Europa non è stata molto presente e che quindi occorre un suo maggiore sostegno all’Italia e un suo maggiore apporto nella gestione del fenomeno». n