– Non era scontrosa e non aveva quel caratteraccio che molti le attribuivano l’attrice premio Oscar nel 1956, Anna Magnani (Roma, 1908 – 1973). A far luce sulla personalità dell’attrice romana simbolo del Neorealismo e di Roma, lo scrittore romano Matteo Persica in “Anna Magnani Biografia di una donna”, Odoya edizione, che sarà presentato da Michele Todisco ai Giardini Letterari di Villa Toeplitz il prossimo giovedì 31 agosto alle 18.30 (Lettura teatralizzata a cura di Clarissa Pari). Il libro parte dalla storia della sua famiglia materna all’infanzia, dai primi passi sul palcoscenico alle prime esperienze più significative, dal cinema fino al Premio Oscar, dall’amore per i suoi uomini al rapporto con il figlio Luca.
«Ho incontrato Anna Magnani nel 2007» racconta Matteo Persica, ideatore e direttore artistico del premio “Anna Magnani”, che ad oggi ha avuto due edizioni: nel 2012 (premiati Franca Valeri e Franco Zeffirelli) e nel 2014 (premiati Paola Cortellesi e Giovanna Ralli) e nel 2010 ha creato l’associazione “Amici di Anna Magnani”, coinvolgendo nomi della cultura e dello spettacolo internazionale, da Franco Zeffirelli a Helen Mirren: «Quando ho realizzato il documentario “Nannarella 100”, girato per il centenario della nascita. Grazie a questo documentario ho conosciuto Luca, il figlio di Anna Magnani, che è stato molto gentile, mi ha aiutato molto, è stato una sorta di padre, molto protettivo nei miei confronti, mi ha aperto il suo archivio».
Come vede Luca sua madre?
«Per fortuna non ha mai vissuto come il figlio della Magnani, il figlio d’arte come molti fanno nell’ambiente dello spettacolo, per lui Anna Magnani è semplicemente la mamma».
In questi anni, Matteo Persica ha avuto modo di raccogliere materiale inedito e di comprendere chi era veramente Anna Magnani: «In questo libro si vedono i risultati di una ricerca durata otto anni, raccontare una donna per un uomo può permettere di vedere lati che una donna non vede».
Chi era veramente Anna Magnani? «Anna Magnani era una donna che cercava di restare se stessa, non ha lavorato per non dovere realizzare film brutti, per amore verso se stessa e verso il suo pubblico. A certi livelli non si riscontra questa scelta di mantenere il livello umano e artistico, pur soffrendo».
Come è cambiata l’immagine dell’attrice in questi anni?
«In questi anni per promuoverla come donna e non come una popolana, cercavo di spiegare e far comprendere chi era, una donna colta, che sapeva recitare, che era una grande professionista al pari di Charlie Chaplin e di Totò, incontravo alcune resistenze. Denoto che ultimamente le cose sono cambiate e c’è una riscoperta della Magnani donna, come dimostra la mostra fotografia al Vittoriano».
Dopo Anna Magnani, Matteo Persica uscirà con un’altra biografia, stavolta dedicata al grande cantautore precocemente scomparso, Rino Gaetano.
Cosa unisce questi due personaggi?
«Mi sono divertito a studiare queste vite in cui ho ritrovato qualcosa di mio, come il loro cercare di essere se stessi, pur soffrendo».