Santana sbagliato (PP); Sentinelli gol (C); Gucci sbagliato (PP), Molino gol (C), Zaro sbagliato (PP), Bova gol (C).
(4-2-3-1): Kucich (98); Morelli (97), Anelli, Sentinelli, Bova; Bovolon (98), Gemignani (dal 59′ Fusi (98); Cicconi (97) (dal 92′ Loreto (98), Molino, Manfrè (00); Bradaschia. A disposizione: Cesaroni (00), Manti, Valsecchi (00), Bonaiti (98).
Allenatore: Antonio Andreucci
(3-5-2): Guadagnin (99); Molnar, Zaro, Scuderi (98); Cottarelli (98) (dal 78′ Chiarion (98), Gazo (dal 74′ Pedone), Pettarin, Disabato (dall’84′ Mozzanica), Galli (97); Santana, Le Noci (dal 74′ Gucci). A disposizione: Mangano (99), Marcone (98), Colombo, Ghioldi, Arrigoni (97). Allenatore: Ivan Javorcic
Stefano Nicolini di Brescia (Moroni / Faini)
Tonfo bustocco in Coppa Italia e Pro Patria eliminata sul campo di Carate Brianza ad opera del Como, che avanza quindi al turno successivo.
Tonfo, sì, perché le occasioni da gol create dalla squadra biancoblù, che di gol in precampionato ne aveva messi a segno 29, si contano sulle dita di una mano. Il match si trascina fino al 90’ senza particolari sussulti; Javorcic sceglie la formazione tipo con Santana e Le Noci davanti ma nella prima partita che conta della stagione la squadra resta a secco.
Lo 0-0 lampeggia sul tabellone luminoso fino all’ultimo senza colpo ferire, vuoi per il fatto che stiamo sempre parlando di calcio d’agosto, vuoi perché forse la squadra ha bisogno di qualche settimana per trovare la quadratura di un cerchio oggi storto.
Si va dunque ai rigori. Dal dischetto i lariani non falliscono, i bustocchi ne sbagliano uno dietro l’altro con Santana prima, parato, Gucci poi, fuori, e Zaro a chiudere il pasticcio dal dischetto, mentre gli avversari la chiudono col cucchiaio. Cucchiaio che servirà a raccogliere i cocci di una partenza lontana parente di quella che squadra, società e tifosi si aspettavano.
L’anno scorso ai rigori si vinceva a Caravaggio, erano giorni come questi, quest’anno invece si perde a Carate Brianza; chissà che non sia di buon auspicio.
Così il tecnico Ivan Javorcic a fine gara: «I rigori sono una cosa e la partita un’altra, sono stati tirati male ma la gara è stata diversa. Abbiamo avuto tante occasioni o tante opportunità di essere pericolosi tanto che abbiamo battuto 14 calci d’angolo. È vero, dobbiamo essere più cattivi per la mole di gioco che creiamo; potevamo spingere di più e volere di più questo risultato. Sarebbe servita più determinazione, non dobbiamo pensare ad essere belli ma a vincere le partite».
Giacomo Pettarin invece preferisce unire l’analisi alla scaramanzia o, se preferiamo, alla cabala: «Ai punti meritavamo di più, adesso dobbiamo pensare al campionato. Sottovalutati l’ impegno e l’avversario? Non penso proprio, in campo si vuole sempre vincere. L’anno passato a Mestre abbiamo perso la prima in Coppa ai rigori e poi abbiamo vinto il campionato…» Guardiamola così.