«La qualità è nulla senza fame e grinta. E la D si vince sui campi come Borgaro»

Il comandante Iacolino traccia la rotta: «Se giochiamo con sufficienza, rischiamo. La mentalità fa la differenza»

Salvatore Iacolino da qualche anno viaggia con un etichetta impressa sulla valigia: “mago della Serie D”. L’allenatore che l’ha vinta più di chiunque altro. Non è sicuramente quel tipo di persona – e nel caso specifico di allenatore – che fa pesare questo suo status di vincente: anzi, l’umiltà e il basso profilo con cui si è approcciato a questa nuova avventura sono quasi sorprendenti, però spiegano molto del personaggio. Lo stesso Iacolino, che di miglia in Serie D ne ha navigate davvero tante,

non ricorda di preciso a quanti campionati abbia preso parte: quello che va ad iniziare è l’undicesimo, o forse il dodicesimo per lui nella Serie A dei Dilettanti. Un dato invece è certo, perché sette sono quelli che ha vinto: Casale, Canavese, Alessandria, Savona, tre volte a Cuneo. E con l’Ivrea, nel 2002, vinse la regular season perdendo poi lo spareggio playoff contro il Savona. Capite perché viaggia con quell’etichetta sulla valigia?

Ma non gli pesano, né la valigia né l’etichetta. Domenica inizierà una nuova avventura, perché «vincere a Varese sarebbe speciale, una ciliegina sulla torta», aveva detto in conferenza stampa. Ebbene, ci siamo, il primo ostacolo sarà il Borgaro, formazione neopromossa dall’Eccellenza ma che Iacolino teme in maniera particolare.


Perché dall’altra parte avremo un’avversaria rognosa, aggressiva, con buone individualità. Non si pensi che, perché si chiama Borgaro ed è appena stata promossa dall’Eccellenza, sia una formazione facile da affrontare. Come ho detto, ha buone individualità, un buon allenatore e gioca un discreto calcio, andrà affrontata con grande intelligenza tattica. Dobbiamo fare la nostra partita e non andare dietro a loro, e questa è la prima cosa che mi preme dire ai miei: abbiamo una qualità superiore, che però va accompagnata con la grinta. Se giochiamo con sufficienza, rischiamo.

Al 99% sì, anche perché a disposizione ho solo due centrali (Ferri è squalificato per 3 giornate) che sono Simonetto e Bruzzone. Granzotto, che ho provato domenica ad Arona come 3o centrale, in quella posizione è fuori ruolo.


Confermo le buone sensazioni, sta molto bene. A Repossi dal primo minuto ammetto che ci sto pensando, nella partitella di domani (oggi per chi legge) mi chiarirò ulteriormente le idee. Però le probabilità che domenica Repossi giochi dall’inizio sono elevate. Inizialmente avevamo pensato di giocare contro la Juniores in questa settimana, ma ho bisogno che tutta la squadra ora metta minuti nelle gambe, diversamente avrebbero fatto un tempo a testa. Però ammetto di aver messo in cantiere una partita con i ragazzi più giovani, voglio conoscerli e vederli all’opera.


No. Dovrebbero esserci entrambi domenica, Palazzolo ha solo un problema di affaticamento muscolare. Ma sono fiducioso per entrambi.


Siamo una formazione tecnicamente molto valida e se ci fanno giocare abbiamo qualità superiori alla media. Quando ciò non accade è difficile esprimersi al meglio, però dobbiamo capire che il campionato di Serie D è così. Contro l’Arona abbiamo creato molto rispetto alle partite precedenti, mancando un po’ in zona gol. Però abbiamo giocato, forse il fatto di non aver avuto molte partite ufficiali ha contribuito a creare una mentalità poco aggressiva. Facciamo amichevoli da un mese e mezzo, ci fosse stata nel mezzo un po’ più di Coppa Italia sarebbe stato più probante. Però sono fiducioso, dobbiamo capire che domenica è importante.


È giusto e sono contento che quella di domenica venga considerata una trasferta difficile. La definirei trabocchetto, perché giochiamo contro una di quelle squadre che non ha nome e blasone e che deve costruire in casa la sua salvezza. Vedrete che sarà difficile, e avrò ragione. Se vinceremo, sarà un bell’iniziare.

Non ne vorrei parlare. Io devo pensare alla squadra e al campo, il resto sono problemi della società che non competono a me.