Il “Day after” in Municipio è di quelli che si ricorderanno a lungo. Perché a 24 ore di distanza tutti sono rimasti abbastanza scossi da quanto è accaduto. Sul parcheggio dell’edificio di piazza della Repubblica i dipendenti comunali sono tornati a posteggiare le proprie auto, accanto a quelle distrutte dal fuoco. Le carcasse sono transennate e le cupole in plexiglass sono state ricoperte con degli spessi teloni. Una soluzione di fortuna in vista della pioggia, che puntualmente ha cominciato a cadere nel pomeriggio: intanto si fa la conta dei danni.
«Non è tanto il valore commerciale delle auto che avevamo in dotazione – spiega il vice sindaco e assessore al patrimonio – quanto il costo che dovremo sostenere per comprare altrettanti mezzi nuovi o in buono stato. I danni sono importanti, una prima stima parlerebbe di un centinaio di migliaia di euro ma dobbiamo ancora richiedere tutti i preventivi del caso».
Il sindaco , che in serata in Consiglio comunale ha relazionato su quanto successo, ha sottolineato come «sia stato fatto un danno molto consistente ai saronnesi. Le macchine, seppur vecchie, erano ideali per i piccoli spostamenti non solo degli addetti comunali, ma anche per i trasporti dei disabili e di chi aveva bisogno ed è seguito dai nostri servizi sociali. Un atto di intimidazione senza precedenti che per di più è ricaduto pesantemente sulla comunità. Forse chi è stato non si è reso conto dei danni che ha provocato e poteva provocare: se la macchina dei soccorsi fosse arrivata qualche minuto dopo avrebbe potuto andare a fuoco l’intera struttura».
Le indagini sono serrate: i filmati raccolti dalle telecamere di videosorveglianza sono stati visti più volte, anche per capire l’eventuale percorso dei tre uomini a volto coperto che hanno compiuto il raid. Non solo: alcuni reperti trovati sul tetto sono stati inviati al Ris di Parma, per i rilevamenti scientifici del caso: si tratta del martelletto utilizzato per spaccare i finestrini e qualcuno dei tappi che erano posizionati sui contenitori di benzina utilizzati per bruciare le auto.
Anche solo una piccola disattenzione commessa potrebbe indirizzare le indagini sulla pista giusta. «Mi auguro che si arrivi al più presto all’identificazione di queste persone – chiosa Fagioli – perché Saronno e i suoi abitanti chiedono che siano al più presto assicurati alla giustizia. Quello che è accaduto è gravissimo».