– Due migranti richiedenti asilo, ospiti in un appartamento privato in paese, denunciati per furto dal sindaco di Cocquio Trevisago , mentre in città sono attesi per fine settembre altri sei profughi che saranno accolti in un progetto coordinato dalla parrocchia cocquiese. È stato lo stesso primo cittadino, in uno dei suoi consueti giri di controllo in paese, a sorprendere, alcuni giorni fa, i due giovani intenti a sottrarre dei vestiti dal cassonetto dell’Humana, che si trova vicino al cimitero e a chiamare le forze dell’ordine.
«Uno dei due era dentro al cassonetto e si vedevano solo le gambe, col serio rischio per giunta di farsi male – racconta Centrella – mentre l’altro selezionava i vestiti; quelli scartati venivano gettati in mezzo alla strada». Un analogo episodio risale a metà agosto; anche allora era stato il sindaco a sorprendere un migrante rovistare nel cassonetto dell’Humana.
I due profughi sorpresi a rubare vestiti erano privi di documenti; dopo gli accertamenti delle forze dell’ordine, si è stabilito che fossero due dei quattro migranti ospiti, dal mese di luglio, di un appartamento privato a Cocquio. «È un episodio davvero brutto – commenta Centrella – nell’assemblea pubblica ci eravamo raccomandati di garantire sicurezza e un monitoraggio costante dei migranti cosa che non è evidentemente avvenuta». Il primo cittadino cocquiese mette in luce tutte le falle di sistema di accoglienza gestita in questo modo. «I quattro migranti ospiti nell’appartamento di un privato sono gestiti da una cooperativa che collabora con la Caritas di Como – spiega il sindaco – i sei che arriveranno a fine mese accolti dalla parrocchia saranno invece gestiti da una cooperativa legata alla Diocesi di Milano; con quest’ultima abbiamo già stipulato una convenzione per impiegare i migranti in lavori socialmente utili».
Non avendo il Comune strutture idonee all’accoglienza, l’amministrazione comunale ha appoggiato il progetto della parrocchia, che utilizzerà la casa parrocchiale di Cocquio.
«Noi sindaci purtroppo ci troviamo a subire questa situazione – conclude Centrella – a Cocquio abbiamo due progetti diversi, con due cooperative diverse, due Diocesi diverse; alle cooperative chiedo di monitorare come si deve i migranti. Bisogna garantire sicurezza e decoro urbano; dopo due anni non si può più parlare di emergenza. Non si può scaricare sempre il problema su Comuni e sindaci; noi non abbiamo le risorse per mettere in piedi un progetto di accoglienza Sprar».