ha confessato di aver ucciso e di averne decapitato il cadavere. Nelle ultime ore, infatti, il pensionato di 64 anni di Garbagnate Milanese si è assunto le responsabilità dell’omicidio della promoter di Castellanza, la donna scomparsa da casa il 30 luglio, della quale sono stati ritrovati i resti pochi giorni fa, sotterrati in una fossa di circa 50 centimetri scavata nell’orto dell’ormai killer reo confesso. Non sono stati forniti, però, ulteriori dettagli rispetto al movente e alla testa decapitata.
L’uomo, che dall’11 settembre scorso, data in cui è stato sottoposto a fermo del Pubblico Ministero, è detenuto nel carcere di Busto Arsizio, ha chiesto di essere interrogato dall’Autorità Giudiziaria per fornire – alla presenza del proprio difensore di fiducia – una nuova versione dei fatti. Ha rivelato che, la mattina del 30 luglio, avrebbe ucciso Marilena Re da solo, utilizzando alcuni utensili in corso di individuazione: con gli stessi strumenti avrebbe poi decapitato il cadavere.
La confessione resa nelle ultime ore davanti al pm di Busto Arsizio di fatto ha smentito le dichiarazioni che aveva rilasciato negli ultimi giorni quando aveva dato la colpa dell’omicidio a un fantomatico killer che lo aveva minacciato.
«Ha collaborato con gli investigatori – aveva spiegato nei giorni scorsi l’avvocato che lo assiste, del Foro di Busto Arsizio – tanto da indicare loro il luogo nel quale era stato occultato il corpo della signora, ma ha ribadito di non essere stato lui a ucciderla. Rispetto all’omicidio ha respinto ogni accusa. Si è assunto solo la responsabilità dell’occultamento». L’avvocato non si era spinto molto di più nel dettaglio, ma durante il racconto il presunto omicida pare avesse anche circostanziato meglio la faccenda. «Non è una persona violenta – aveva detto il legale – a detta dei familiari, molto rispettoso, ma molto riservato». «Hanno già ammesso di aver speso quei soldi che sono comunque meno dei 90.000 euro di cui si parla, ma negli ultimi tempi si stavano già adoperando per farli riavere indietro alla signora Re».
«Ha confermato che non ha ucciso nessuno: si è assunto le responsabilità dell’occultamento del cadavere. Ha nascosto il corpo – aveva detto nella stessa circostanza l’avvocato difensore – perchè dice di essersi sentito minacciato e ha avuto paura, ma continua a ripetere che materialmente non l’ha uccisa lui. Non ha alcuna idea di dove possa trovarsi la testa perchè ha riferito che quando gli hanno portato il cadavere da seppellire, era già stato decapitato».
Una storia, quella raccontata dal presunto killer, che era zeppa di contraddizioni. Non stava in piedi: soprattutto perchè sui pantaloni erano state individuate le macchie di sangue della vittima. Schizzi di sangue e non tracce ematiche per contatto, quindi inspiegabili.
Intanto, nella giornata odierna, il personale specializzato dei Carabinieri del R.I.S. di Parma si recherà nelle abitazioni di Clericò e di Marilena Re, alla ricerca di ulteriori indizi.