Un altro dramma che poteva essere evitato solo se si fosse prestato attenzione. Lo “Sportello dei Diritti”: «Estendere l’indicazione del pericolo di soffocamento per i più piccoli sulle confezioni e pacchetti di tutti i prodotti a rischio».
Un bambino di 2 anni e mezzo di Vilvoorde in Belgio (Brabante Fiammingo) è morto soffocato mentre mangiava un noto mini spuntino al formaggio.
La tragedia ha avuto luogo sabato 2 settembre, rivela il quotidiano fiammingo Het Nieuwsblad. Il formaggio è rimasto bloccato in gola, tanto da causare l’asfissia e quindi la morte del bambino. I giornali belgi hanno anche evidenziato che non sarebbe il primo dramma del genere. Quella sera, i genitori avevano affidato i loro tre ragazzini a una babysitter della zona. Il più giovane dei tre, di due anni e sette mesi, è quello che rimasto soffocato. La mini porzione di formaggio sarebbe rimasta bloccata nella sua trachea, impedendogli di respirare.
«La babysitter, che era stata addestrata al primo soccorso, ha fatto quello che poteva. Chiamando i soccorsi, è riuscita anche a rianimare nostro figlio. Il suo cuore aveva anche cominciato a battere durante il trasporto all’ospedale», secondo quanto detto dai genitori.
Nonostante l’intervento rapido, il bambino però ha raggiunto la morte cerebrale, tanto che la scorsa settimana, per quanto riferito dal padre, hanno preso la decisione di staccare il respiratore. Il ragazzo sfortunato, il cui nome non è stato rivelato, era tornato alla scuola materna alla vigilia della tragedia. Ed è stato cremato qualche giorno fa. Se i genitori finalmente hanno deciso di pubblicizzare il caso, è per avvertire altri genitori.
«Noi non incolpiamo nulla alla marca di questo formaggio, ma questa non è la prima volta che un bambino è soffocato mentre si mangia questo formaggino», hanno continuato a sostenere i genitori. La stampa belga, come detto ha riferito che questo sarebbe il terzo caso identico nel paese. Nel 2015, un bambino di 18 mesi aveva perso la vita in circostanze analoghe. Nel 2016, era toccato ad un bambino di 2 anni di Vorselaar. «Ero consapevole», ha detto sua madre. «Avevo letto queste storie nella stampa. Sono stata anche attenta a ciò che mangia a piccoli pezzi. Ed è successo ancora».
Alcuni esperti sostengono che sia necessario il requisito di un avviso contro il rischio di soffocamento sulla confezione. Dopo questo nuovo dramma, il noto marchio ha fatto sapere di essersi impegnato ad effettuare questa operazione, ha annunciato il suo CEO Frédéric Dufour, che inoltre, in prima persona, ha espresso tutta la sua vicinanza ai genitori ed alla famiglia per la tragedia.
Un’idea, quella dell’indicazione del pericolo di soffocamento per i più piccoli sulle confezioni e pacchetti, che per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, dovrebbe essere estesa a livello normativo o regolamentare a tutti i prodotti alimentari a rischio.