– Madre e figlio rubano all’Ovs, mentre un sessantenne insoddisfatto della qualità della marijuana in commercio decide di coltivarsela in casa.
Weekend decisamente movimentato per gli agenti della polizia di Stato di Varese. Il primo a finire nel mirino degli uomini della questura è stato un varesino di 60 anni decisamente esigente.
La qualità della marijuana in circolazione non lo soddisfaceva e ha così deciso di diventare coltivatore. A tale scopo ha costruito nel suo giardino a San Fermo una serra all’interno della quale ha piantato e coltivato 40 piante di canapa indica.
Un lavoro fatto con molta cura durante il quale l’uomo ha fatto anche un’attenta selezione, curando quelle piene di infiorescenze.
Ma quando le piantine erano ormai pronte per la raccolta alla sua porta hanno bussato gli agenti della polizia di Varese. Il professionista con l’hobby del pollice verde ha dichiarato di far uso di droga leggera da decenni e che gli è necessaria per conciliare il sonno.
La successiva perquisizione dell’abitazione dell’improvvisato “coltivatore” ha permesso di sequestrare anche un panetto di hascisc del peso di 70 grammi.
Gli stessi agenti hanno bloccato mamma e figlio che si erano dedicati allo shopping “gratuito” all’Ovs nella zona di piazzale Trento.
In particolare gli uomini della squadra volanti hanno notato una donna uscire di corsa dal negozio inseguita da un addetto alla vigilanza.
Gli operatori sono intervenuti immediatamente bloccando la fuggitiva e dalla ricostruzione dei fatti è emerso che la donna era stata sorpresa rubare alcuni capi di abbigliamento all’interno del negozio.
Per destare meno sospetti la “ladruncola” si era recata nel negozio con il figlio maggiorenne: nonostante ciò l’occhio vigile dell’addetto alla sicurezza l’ha colta mentre cerca di occultare della merce.
Fermati per avere delle delucidazioni i due malfattori hanno spintonato l’uomo cercando di guadagnarsi la fuga, correndo verso l’uscita e poi sulla via Milano.
Mentre il ragazzo è riuscito a dileguarsi, sua madre è stata bloccata dagli agenti della volante che l’hanno identificata. Nel corso dell’operazione di polizia la donna, una cinquantaquattrenne di nazionalità ecuadoregna, ha opposto attiva resistenza, cercando di liberarsi dalla presa degli operatori e, non riuscendoci, li ha minacciati e oltraggiati fin quando non sono riusciti a farla salire sull’autovettura di servizio.
Sussistendo i presupposti di legge la donna è stata tratta in arresto per i reati di tentata rapina in concorso con il figlio di anni 23, e di resistenza a pubblico ufficiale.
Ora la donna si trova al carcere femminile di Monza a disposizione dell’autorità giudiziaria.