Il nuovo ospedale rischia di “circondare” l’Ite Tosi, l’ex assessore ha un’idea: «E se spostassimo la “ragioneria” negli spazi dell’attuale ospedale, riprendendo il vecchio progetto del campus scolastico?». Una provocazione, sì, per ridare fiato al dibattito sul futuro dell’area oggi occupata dall’Ospedale nel quartiere San Giuseppe, di cui Cislaghi è lo storico portavoce.
«Al di là del piano del direttore generale per il riutilizzo delle strutture dell’attuale ospedale per tutta la parte amministrativa dell’Asst e dell’Ats – ragiona l’ex assessore – rimane concreto il rischio che una notevole parte delle strutture del quartiere ospedaliero, alcune delle quali vincolate, rimangano abbandonate e senza una destinazione». Una preoccupazione diffusa a San Giuseppe, che si intreccia con quella del quartiere di Beata Giuliana per l’eccessivo sovraffollamento di strutture nella zona della Cascina dei Poveri. «Se guardiamo le cartine dei terreni messi a disposizione dal Comune per il nuovo ospedale, appare evidente come la “ragioneria” finirà per essere di fatto circondata dalle strutture sanitarie – aggiunge Cislaghi – viene da chiedersi se non possa essere conveniente pensare a spostare l’istituto scolastico negli spazi dell’attuale ospedale».
Un vero e proprio “scambio”, che secondo Cislaghi potrebbe riportare in auge il vecchio progetto del campus scolastico, che è il motivo per cui dieci anni fa Palazzo Gilardoni investì circa sette milioni di euro per l’acquisizione delle aree che oggi il Comune “regala” alla Regione per il nuovo ospedale. «Si tratta pur sempre di soldi dei cittadini di Busto che sono stati spesi per migliorare l’offerta scolastica in città – sottolinea l’ex assessore – si potrebbe fare una permuta tra le aree di Beata Giuliana e una parte di quelle dell’attuale ospedale a San Giuseppe, da riconvertire a polo scolastico. Daremmo un futuro anche ad un quartiere che altrimenti rischia di subire il forte contraccolpo dell’abbandono dell’ospedale».
Oltre all’Ite Tosi da ricollocare, negli spazi dell’attuale ospedale potrebbero trovare posto in prospettiva anche altri istituti, creando un vero e proprio campus all’americana e sfruttando la presenza del capolinea dei bus di via Formazza mai entrato in funzione: dall’Isis Facchinetti che ai tempi del progetto del 2007 avrebbe dovuto spostarsi a Beata Giuliana, al liceo classico Crespi oggetto dei problemi di spazi di cui si è parlato in questi giorni, fino all’Ipc Verri.