Arcisate-Stabio, quanto ci servi: oggi l’82 per cento delle automobili con cui si spostano i frontalieri oltre i valichi viaggia con una sola persona a bordo.
Si tratta di un dato che emerge da uno studio del Dipartimento del Territorio del Canton Ticino e che è stato pubblicato ieri dal Corriere del Ticino. Una conferma ulteriore di quanto sia indispensabile il collegamento ferroviario transfrontaliero tra Arcisate e Stabio che permetterà di aprire, nel mese di dicembre di quest’anno, la nuova tratta Malpensa-Varese-Mendrisio, destinata a diventare “la ferrovia dei frontalieri”. Anche perché ad oggi, come emerge dallo studio, i frontalieri continuano a persistere nella vecchia abitudine di entrare e uscire dal Ticino con l’auto privata, perlopiù da soli, come è sempre accaduto.
Il rilevamento del Dipartimento del Territorio, un’analisi che si è concentrata sui flussi di traffico in dogana nei 18 valichi più frequentati, ha calcolato una media di 87 mila entrate ogni giorno dall’Italia alla Svizzera, di cui il 79 per cento riguardano veicoli registrati in Italia. Una massa di veicoli che provoca ricadute notevoli sulla fluidità della circolazione sulle strade del Canton Ticino.
La fascia di maggior congestionamento è quella tra le 5 e le 9 del mattino, come ben sanno i frontalieri costretti in coda al Gaggiolo o a Ponte Tresa. Ma la rilevazione mostra soprattutto come l’aumento dei i posteggi a pagamento nelle città ticinesi non abbia inciso sulle abitudini dei pendolari di confine: ben l’82 per cento di coloro che provengono dall’Italia, un dato addirittura in crescita rispetto al passato, si reca infatti al posto di lavoro con la propria auto senza nessun altro passeggero a bordo. Tra i frontalieri, il tasso d’occupazione di ogni singola vettura è estremamente basso, pari a 1,14 persone. Più o meno come nel 2014, data dell’ultima rilevazione effettuata.
Ma c’è un dato che fa riflettere: rispetto a tre anni fa è diminuita dal 62 al 52 per cento la percentuale di frontalieri disposta a condividere l’auto con altri. Ecco perché il car sharing non ha funzionato: un campanello dell’allarme per il futuro trasporto collettivo sui treni della Arcisate-Stabio, vista la tendenza all’autonomia mostrata dai lavoratori che si spostano oltre confine?
Non è detto: è infatti significativo far notare come nel 60 per cento dei casi, su un campione di 7.780 intervistati, la scelta dell’auto privata come mezzo di spostamento deriva dal fatto che non ci siano alternative valide.
Ecco dunque che l’arrivo dell’alternativa su rotaia, che sarà disponibile da dicembre con due treni ogni ora dalle 5 del mattino alla mezzanotte sulla tratta Varese-Mendrisio, potrebbe davvero incidere su un cambio di abitudini dei nostri tantissimi lavoratori frontalieri.